A 64 anni si è spento Mino Reitano,un esportatore dell’”italianità” – Lo Stradone

A 64 anni si è spento Mino Reitano,un esportatore dell'”italianità”

Dopo un lungo periodo di malattia si è spento ad Agrate Brianza Mino Reitano, il popolare cantante calabrese. Aveva 64 anni, da circa due anni era gravemente malato, sottoponendosi a due interventi chirurgici.

Protagonista fin dagli anni ’60 della musica popolare italiana, Reitano ha debuttato nel ’67 al Festival di Sanremo (“Non prego per me”, la canzone scritta per lui da Mogol e Battisti). Nel 1988 arriva sesto a Sanremo con il suo successo più celebre, “Italia”. Poi tante apparizioni televisive come un memorabile Dopofestival 1994 con un duetto assieme a Bossi.

Intervistato nel periodo della sua malattia da Petrus, Reitano ha raccontato del suo incontro con Benedetto XVI: “Mi disse testualmente: ‘Lei ha gli occhi buoni’. Capirà, mi misi a piangere come un bambino per la commozione e ad un certo punto cercai di inginocchiarmi per baciargli la mano, ma me lo impedì, mi trattenne e mi accarezzò. Che grande umiltà! Che grande umanità! Non dimenticherò mai le sue parole, il suo sguardo di padre, la carezza che mi fece sul viso”.

Pippo Baudo ha commentato così la scomparsa di Reitano: “Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico. Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni, Mino è stato fortunato, perchè ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall’anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici più importanti del mondo dello spettacolo, del quale è diventato a pieno titolo un protagonista”.

Affranto Little Tony: “Era un collega e un amico speciale, prezioso, da 40 anni. Ci siamo sentiti ogni settimana, io cercavo di incoraggiarlo in tutti i modi. Lui viveva la malattia con grande entusiasmo – aggiunge – mi diceva sempre che voleva fare un programma in cui io facevo Dean Martin e lui Frank Sinatra. L’anno scorso a Sanremo avrebbe voluto cantare in coppia con me, ma era già malato. L’unico rimpianto è che dovevamo vederci dopo la sua ultima operazione, dopo le feste. Invece, sono stato male io, con un’influenza da cui sono uscito solo quattro o cinque giorni fa”.