Rappresentazione teatrale “ La voce libera del mare” – Lo Stradone

Rappresentazione teatrale “ La voce libera del mare”

Grazie alla collaborazione di vari sponsor che stanno contribuendo con generosità alla realizzazione dello spettacolo e grazie all’impegno dell’insegnante di danza Julie Swozzon che ha diretto e coreografato il suo corpo di ballo, il prossimo 15 dicembre alle ore 20, dopo i successi degli scorsi anni, ancora una volta il Laboratorio teatrale d’integrazione sociale “Elicea” con l’abile ed esperta regia della stessa autrice del testo Antonella Conserva, presenterà al Teatro Verdi una nuova commedia vernacolare “Il canto libero del mare”.
Parte dei proventi sarà devoluta all’Associazione italiana contro le Leucemie per dar un consistente sostegno alla ricerca. La rappresentazione sarà animata da un gruppo di giovani attori, cantanti, ballerini che con grande professionalità, entusiasmo, allegria ed affetto, sanno trasformare il palcoscenico in un ineffabile ed estremamente realistico quadro di vita .La scenografia è di Vito Giuseppe Zito. Una nuova storia è quindi pronta ad animarsi con personaggi intriganti, insoliti, originali, provocanti e divertenti.

Il sipario si aprirà sullo spaccato dei cosiddetti “anni di seta” del 1900 in cui nasce “la bella èpoque”, nello scenario di una masseria martinese ricca e soleggiata. Qui vive il padrone Girolamo, burbero e prepotente, uomo padrone, capace di comunicare con la moglie solo con la cinta dei pantaloni. Santina, sua moglie, ben presto si stanca della situazione e diviene facile preda di un forestiero di passaggio che si chiama Libero e che ha uno sguardo magnetico, è elegante nel portamento e gentile. Santina scappa di casa con lui. Girolamo, adirato promette alla figlia Isabella, piccola e indifesa, che le darà una nuova mamma. Si reca da un suo amico, Bartolomeo e baratta con delle vigne una delle sue figlie, Titina che gli sembra timida ed invece è molto furba e calcolatrice ed ha un piano per raggirare Girolamo. Nascono Apollonia e Sietta. Passano gli anni ed Apollonia, ribelle ed emancipata, finisce ben presto tra le lenzuola di un ricco barone Edoardo Delle Rose che tra le sue braccia si rifugia deluso perché sua moglie ancora non riesce a dargli un erede. Intanto Isabella si innamora di uno zingaro e la situazione precipita quando il padre la scopre con lui. Da questo punto inizia un rapido e sempre più avvincente intrecciarsi di vicende, tra donne seducenti, salotti lussuosi, personaggi equivoci, persone furbe o sempliciotte, timorate di Dio o del tutto scanzonate che con i fatti dimostrano che nella vita solo due cose non possiamo catturare “ l’Amore e il Canto libero del mare” . L’imprevedibile conclusione la scopriremo e “gusteremo” assaporando i colori, l’eleganza dei costumi, i colpi di scena, le affascinanti attrici ed i maliosi giovanotti di questa commedia brillante in tre atti che costituisce un mirabile quadro di grande teatralità e di una arguta martinesità squisitamente rappresentata nel linguaggio utilizzato e nei tipi caratteristici e tipici del nostro contado e della nobiltà nel periodo della belle èpoque.

Teresa Gentile