“Stringiamoci a coorte”, grazie al dialetto si parla di cose reale – Lo Stradone

“Stringiamoci a coorte”, grazie al dialetto si parla di cose reale

MARTINA RANCA – Nell’ambito delle celebrazioni relative ai 150 anni dell’Unità d’Italia e dell’anniversario dell’ultima battaglia dei garibaldini sul Volturno a cui partecipò con valore anche un martinese capo coorte Giovanni Guglielmi, lo scorso sabato 1 ottobre, nel salone dell’associazione artigiana di Mutuo soccorso a Martina ed il prossimo 13 ottobre a Messina con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata tenuta a battesimo la silloge “Stringiamoci a coorte” di cui è autore il poeta e promoter lirico Rocco Fodale.
L’editore è Armando Siciliano. Grazie, all’Alto Patronato del Presidente della Repubblica l’avv. Elio Michele Greco ha consegnato il premio Ciaia, Progetto Giambattista Gifuni a Rocco Fodale ed all’editore Siciliano. Il premio Amicizia è stato consegnato a Fodale, Siciliano e Giovanni Nardelli (il poeta vernacolare locale grazie a cui la parlata dei martinesi inizia a pervenire a dignità letteraria grazie ad avvincenti bozzetti che vengono musicati e cantati).
Facendo tradurre proprie liriche da poeti vernacolari di altre regioni italiane Fodale li ha voluti esortare a continuare ad amare la Patria senza però dimenticare che i nostri avi hanno fatto parte di culture che intrecciandosi ed arricchendosi vicendevolmente hanno intessuto l’Umanità dell’Occidente caratterizzata da forte tensione alla Pace.
L’Associazione Artigiana di Mutuo Soccorso ha fortemente voluto questo incontro volto a rivalutare il vernacolo anche perché lo scorso anno, grazie all’impegno di due suoi consiglieri, Martino Antonio Fumarola e Giovanni Nardelli ha dato vita al Primo concorso vernacolare, che sarà ripetuto anche quest’anno. Molti poeti vernacolari hanno trovato il coraggio di farsi conoscere, affinare i propri talenti senza alcuna competizione ma da buoni amici formando una “coorte” che ha il quartier generale al Salotto culturale Recupero. Alcuni di loro hanno dato vita ad altre unità operative volte a tener in vita il dialetto, come l’Accademia della Cutizza e l’Europclub. Grazie al dialetto parlano di cose reali, inviano messaggi di operosità, fede e pace tramandando reali saperi e schegge di storia.
Sono stati proprio alcuni dei poeti vernacolari del Salotto culturale Recupero a leggere e condividere alcune liriche tratte dal testo per far riecheggiare i ritmi avvolgenti dei dialetti d’ogni regione d’Italia alimentando l’orgoglio delle proprie radici socio culturali.
Fodale facendo tradurre proprie liriche da poeti vernacolari di altre ragioni li ha voluti esortare a continuare ad amare la nostra Patria senza mai dimenticare che i nostri avi hanno fatto parte di culture che intrecciandosi hanno intessuto l’Umanità dell’Occidente caratterizzata da forte tensione alla Pace, alla Verità, alla Giustizia ed alla Bellezza.
L’inno nazionale è stato eseguito dal pianista Egidio Cofano e dai tenori Rocco Fodale e Gianni Nasti.
Le riprese in diretta sono state trasmesse su Valleditrialivechannel di Antonio Vinci e Walter Bagnardi.

Teresa Gentile