Una profonda tristezza avvolge l’intera comunità di Martina Franca per la scomparsa di don Michele Castellana, figura sacerdotale di spicco, amato e autorevole punto di riferimento per intere generazioni. Don Michele si è spento nel giorno dell’ultimo saluto terreno a un altro grande pontefice, quasi a voler idealmente congiungere due figure che hanno segnato la storia della Chiesa.
Don Michele era una persona gioviale, capace con una battuta arguta di stemperare ogni tensione e mettere a proprio agio chiunque gli si avvicinasse. La sua autorevolezza non era frutto di distacco, ma di una profonda umanità e di una saggezza maturata in anni di servizio al prossimo.
Un ricordo indelebile lo lega all’accoglienza di Papa Giovanni Paolo II in Piazza XX Settembre (1989). In quel memorabile giorno, la sua voce, vibrante e bellissima, impressionò profondamente il Santo Padre, così come la perfetta organizzazione di quell’evento, un aneddoto raccontato nel libro “Popolo Diletto”.
Il suo impegno per la comunità è stato multiforme e instancabile. Ha guidato con dedizione il Seminario Arcivescovile, plasmando le nuove generazioni di sacerdoti. Ha trasmesso il suo sapere come docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico, stimolando la curiosità intellettuale di tanti giovani. La sua passione per la storia si è concretizzata anche in alcuni apprezzati saggi.
Ma è soprattutto come parroco del Carmine che don Michele ha lasciato un segno indelebile. In quella parrocchia dove era cresciuto, ha profuso energie e amore, trasformandola in una comunità spirituale viva e dinamica. La sua visione e la sua tenacia hanno portato a importanti restauri, come quello dell’antica Chiesa dello Spirito Santo, contribuendo a rivitalizzare l’intero quartiere, cresciuto indissolubilmente legato alla sua presenza.
Il suo cuore grande e accogliente si è manifestato nel sostegno concreto alle famiglie albanesi giunte in cerca di aiuto, nell’attenzione rivolta ai carcerati, portando un raggio di speranza in contesti difficili. Il suo ultimo “approdo” spirituale è stato ancora alla Madonna della Sanità, dove ha svolto l’incarico di vice parroco, un filo conduttore che ha segnato la sua intera esistenza.
Fino all’ultimo, nonostante la malattia affrontata con grande dignità spirituale, ha continuato a promuovere incontri culturali all’Upa e a coltivare la sua fede con i viaggi in Terra Santa.
Ci mancherà, don Michele, la tua cura preziosa per gli altri, il tuo sguardo sempre solidale e incoraggiante, presente nei momenti di gioia come nelle avversità. Martina Franca perde un pastore illuminato, un uomo di profonda fede e un amico sincero.
Ottavio Cristofaro