ROMA – Dopo la violenza di mercoledì contro la donna di 41 violentata a Primavalle da due stranieri si scatena la polemica politica nella Capitale.
«Durante la campagna elettorale l’allora candidato Gianni Alemanno strumentalizzò lo stupro de La Storta per vincere le elezioni e scaricare colpe e veleno sull’Amministrazione di centrosinistra e sulla presunta scarsa sicurezza che regnava in città. Con Alemanno sindaco, Roma è diventata una Capitale sempre meno sicura dove quasi ogni giorno avvengono fatti di violenza, episodi di bullismo e di delinquenza» dichiara, in un nota, il consigliere del Pd, Paolo Masini.
«L’ordine pubblico va garantito con la repressione ma anche e soprattutto con opere di prevenzione, di coinvolgimento. Nel caso poi della violenza sessuale sulle donne io credo innanzitutto che sia necessaria una rivolta etica, civile e morale della città che deve ribellarsi e che siano innanzitutto i maschi» gli fa eco il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.
LA DIFESA DI ALEMANNO – «Voglio lanciare una vera e propria campagna straordinaria contro la violenza sulle donne. Serve una vera mobilitazione cittadina. Dobbiamo studiare tutti gli strumenti perché questa piaga deve essere contrastata in tutte le maniere» replica alle accuse del Pd il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Sono profondamente preoccupato perché questo episodio è avvenuto in una via non secondaria», ha riflettuto il sindaco aggiungendo, in risposta a chi gli faceva notare che episodi del genere avvengano principalmente in zone periferiche delle città: «Capitano ovviamente dove c’è minore controllo del territorio, su questo dobbiamo riflettere». Il sindaco (che ha incontrato il questore di Roma per fare il punto sulla questione sicurezza) ha ricordato che lunedì alle 11 si svolgerà una riunione straordinaria del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza sul tema della violenza sulle donne. In quella sede, ha detto il sindaco, si appronteranno delle proposte da portare in consiglio comunale straordinario che si terrà il 29 in cui «presenteremo un nuovo pacchetto di misure».
Fonte: Corriere della Sera