Veltroni: “La destra sta rovinando il Paese” – Lo Stradone

Veltroni: “La destra sta rovinando il Paese”

La destra oggi al governo «sta rovinando economicamente, politicamente e moralmente l’Italia». Walter Veltroni approfitta dei lavori della Summer School del Pd per un nuovo duro affondo contro l’esecutivo. «L’Italia deve rinascere moralmente – ha spiegato il segretario del Pd -, deve darsi un nuovo sistema di valori, deve sconfiggere l’egoismo e il cinismo che la stanno corrodendo in profondità».

Secondo Veltroni, infatti, «la destra è responsabile di questo clima di una società senza valori, di una società egoista e spietata, in cui tutti coltivano solo il proprio desiderio individuale». Il leader del Pd ha citato come esempi le politiche repressive seguite dal governo in tema di immigrazione, ma non solo: «In una logica vanamente e unicamente repressiva, che finisce per essere solo oppressiva, si parte dalle impronte ai bambini rom, per arrivare alle celle negli stadi e al carcere per le prostitute e per i loro clienti». Stesso discorso per la questione della droga: «Se si vuole stroncare la droga – ha detto ancora Veltroni – si deve troncare la mafia e la camorra. E per stroncare la mafia e la camorra, al governo ci vuole gente che non pensi che i mafiosi sono degli eroi».

La destra al governo, invece, parla solo di «protezione, o presunta tale, al di sopra di tutto – ha aggiunto il segretario del Pd – della libertà e dei fondamentali diritti civili di ogni persona. È anche così che può cominciare l’autunno della democrazia e della libertà». Veltroni ha accusato il centrodestra del declino dell’Italia: «Sette anni di governo della destra hanno ridotto il Paese nella condizione drammatica in cui si trova oggi», ha detto, aggiungendo che «solo noi possiamo essere l’alternativa nuova di cui il Paese ha bisogno». «Dobbiamo saperlo, e lavorare perché al tramonto del berlusconismo corrisponda l’alba di una stagione di riforme, di modernizzazione e di moralizzazione della vita pubblica». Per Veltroni, in questi anni, «la destra ha fatto un genocidio dei valori», diffondendo «l’idea di una società egoista e spietata, nella quale tutti coltivano il loro desiderio individuale. L’Italia deve sconfiggere l’egoismo ed il cinismo che la stanno corrodendo in profondità».

Veltroni è anche intervenuto sulle recenti prese di posizione di alcuni esponenti di Alleanza nazionale sul tema del fascismo, «parole che lasciano intravedere un limite della riflessione della destra italiana sul suo passato», accusa il segretario del Pd. Veltroni ha letto la lettera di un giovane ufficiale dell’esercito italiano condannato a morte da un tribunale misto composto da fascisti e tedeschi. E a questo proposito, Veltroni ha lodato le affermazioni di ieri di Gianfranco Fini, che «bene ha fatto a pronunciare parole inequivoche, rivolte in primo luogo all’interno del suo partito di provenienza». Tuttavia, afferma il segretario del Pd, «viene da pensare che ci sia innanzitutto un limite strutturale della riflessione compiuta dalla destra italiana sulla sua storia, sulla sua cultura, sulla sua identità. Viene da pensare che non sia ancora pienamente introiettata, nel complesso di questa classe di governo, una vera e salda cultura repubblicana».

Poi l’affondo dulla scuola: il governo, ministro Gelmini in testa, non si cura dei tagli alla scuola perché per il premier Silvio Berlusconi «la vera scuola degli italiani sono le sue televisioni». «Non contenta di aver subito un danno di 8 miliardi di tagli – ha spiegato Veltroni, parlando della Gelmini – di aver detto che 87mila precari diventeranno guide turistiche, del ritorno al maestro unico, e del fatto che si ridurrà il tempo di insegnamento, il ministro della Pubblica Istruzione ha annunciato che si ridurranno le ore di studio e le materie da studiare. L’Italia – ha ricordato Veltroni – è agli ultimi posti delle graduatorie sulla formazione, e non è un caso che il governo della destra sia così accanito: perché per il pensiero della destra, il pensiero di Berlusconi – ha concluso – la scuola è la sua televisione, è così che vuole siano formati gli italiani».

Le reazioni della maggioranza non si fanno attendere. «Veltroni non è un interlocutore credibile, quindi la stagione del dialogo si chiude qui» è il leit motiv del Pdl che manda a dire ai democratici che non c’è più spazio per il confronto sulle riforme. Esternazioni «sciagurate», attacca Denis Verdini, coordinatore di Fi, per il quale Veltroni «non ha sepolto soltanto il dialogo maggioranza-opposizione, ma soprattutto se stesso e la sua effimera stagione di responsabilità politica». Ancora più duro Sandro Bondi, secondo il quale le parole del leader del Pd riportano il partito a prima della svolta di Occhetto, «seppellendo dal punto di vista storico, politico e culturale ogni ambizione di cambiamento della tradizione comunista italiana». Stesso giudizio da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, che descrive Veltroni come «un disco rotto» che ha conservato «il catastrofismo del leninismo». Stessa musica da An: «Veltroni favoleggia di un inesistente autunno della democrazia e non si è ancora accorto della splendida estate del governo più popolare d’Europa», è la replica di Italo Bocchino, vicepresidente vicario dei deputati del Pdl.

Fonte: La Stampa