Un evento per i 100 anni dello storico Caffè Tripoli – Lo Stradone

Un evento per i 100 anni dello storico Caffè Tripoli

Lo storico Caffè Tripoli taglia trionfalmente il traguardo dei 100 anni di vita. La bella ricorrenza ricade il 22 luglio in un periodo particolarmente favorevole alla riscoperta della “martinesità”, sostenuta anche dall’anno giubilare del riconoscimento angioino della Città e permette di rivisitare “valori e sapori” legati alla più genuina tradizione locale. Un luogo che ha conservato intatte le sue caratteristiche supera il concetto di semplice caffetteria ed assurge, di diritto, ad icona dell’ospitalità di tutta Martina Franca, un luogo da difendere sulla scia dei gran caffè storici italiani, tassello importante di un intero sistema di accoglienza enogastronomica che, a denti stretti, cerca di mantenere inalterate le sue caratteristiche. Un secolo di vita, ben i due terzi dell’intera storia repubblicana, per di più vissuto nel cuore pulsante del centro storico, ha visto scorrere sotto l’originario marchio “Betitto” gli umori più veri della nostra comunità e l’evoluzione del costume. La posizione strategica, autentico baricentro di una rete commerciale e sociale che allora costituiva il “cuore” della città, ha favorito il ruolo di punto di riferimento per quella realtà. La galantomia martinese si ritrovava lì tutte le mattine per il caffè; le due “società” , ubicate a brevissima distanza, rivestivano un ruolo fondamentale nel dibattito civico; la farmacia “Impero” era a due passi; ed anche la vita culturale individuava nel Tripoli le caratteristiche tipiche del bistrot francese in cui imbastire discorsi che si traducevano in azione. Complice di questo clima unico ed irripetibile la raffinata “location (come si chiamerebbe oggi)” del Tripoli, frutto dell’estro artigiano di Francesco Colucci (genero di uno dei gestori storici, Pietro Micoli, quindi nonno di Lorenzo e Franco Micoli che al caffè trascorsero bellissimi anni fino alla maturità) che intarsiò i legni pregiati che oggi rappresentano un piccolo capolavoro artistico. Michele Betitto, storico fondatore del caffè che ovviamente prese il nome dall’epopea colonialista italiana, era un talento purissimo formato presso l’alta scuola pasticcera napoletana imparentato con la famiglia Russano che pure rappresenta un pezzo importante delle romantiche vicende del Tripoli. Alla sua morte, cercò di trasmettere il suo sapere al figlio Giuseppe, avvocato e titolare di una gioielleria (che era situata proprio di fianco) che preferì lasciare la gestione al gruppo di giovani pasticceri che suo padre aveva allevato nel rigore della scuola napoletana ed all’insegna della massima qualità. Era un trio di caffettieri “stellare”: Vito Colucci (attuale gestore), Tonino Colucci (che successivamente fondò un altro brand storico, il bar “Vittoria” in via Mercadante) e Pietro Micoli che andò in pensione nel 1978. Tre uomini fatti di una “pasta” di altri tempi che mettevano passione nel loro lavoro fino a farne una raffinata forma di espressione artistica che ha offerto e continua ad offrire lustro alla storia di Martina Franca. Ma al di là della sua storia, il Caffè è stato ambasciatore del gusto martinese presso estimatori provenienti da ogni dove: la bontà dei prodotti, l’atmosfera magica e la tranquillità che qui si respirano hanno stregato la provincia di Taranto, l’intera Puglia oltre a registrare l’entusiasmo dei turisti, nazionali ed internazionali, che a vario titolo visitano la nostra città.

L’ATTUALITÀ
Oggi il ruolo di continuatori di questa tradizione resta nelle mani della famiglia Colucci e del patron Vito, classe 1938, fonte inesauribile di aneddoti e prodigiosa miniera di “zuccherosi” segreti, uomo che guida il suo staff dal bancone con l’autorevolezza e la perizia del comandante di un incrociatore ma capace di sprizzare una irresistibile carica di simpatia. Nel suo settore è un’autorità e la sua faccia è ritratta su numerosi testi sacri delle specialità regionali italiane editi da importanti case editrici sia nazionali che internazionali. Il suo “credo” organolettico è semplice quanto efficace: totale assenza di coloranti e sostanze chimiche dal ricco bouquet di prodotti realizzati secondo l’imprinting storico del Caffè. I cavalli di battaglia: su tutti il bocconotto nelle versioni classiche crema, amarena e crema-amarena, un prodotto tradizionale che l’estro di Don Vito ha fatto evolvere in una sua creazione originale, la squisita versione ricotta e pera, di cui va giustamente fiero e che entra di diritto nel palmares della pasticceria martinese. Lo spumone, tra i simboli dei Solenni Festeggiamenti per San Martino e Santa Comasia, inno di altissima sorbetteria. Il latte di mandorla prodotto esclusivamente con mandorle selezionate “autoctone” e tostate in loco. Le granite di limone (cui si affianca l’intramontabile “mezza in acqua”), di caffè con panna e di mandorla. I quaresimali, le crocette e la pasticceria locale classica. Al Tripoli tendenze moderne come lo “happy hour” o il “lunch” esistono da sempre, nella sostanza, grazie alla splendida produzione di tranci di focaccia rigorosamente “made in Tripoli” che sprigionano un sapore unico. Ogni mattina alle 5 Vito Colucci rimette in moto questa prodigiosa macchina del gusto con lo stesso entusiasmo del primo giorno (fu ingaggiato al Caffè il primo novembre del 1955) e ricarica il suo formidabile carattere con la saggezza di chi ne ha viste tante, ma veramente tante. Il Tripoli, infatti, può vantare un “parterre de roi” di avventori importanti dello spettacolo e della cultura: dall’indimenticabile Paolo Grassi e la sua immancabile granita di caffè con panna a Renzo Arbore ed il suo entourage; da Carla Fracci a Vittorio Sgarbi (guai a non fargli trovare i suoi bocconotti preferiti) ed ancora Domenico Modugno, il Quartetto Cetra, Silvana Pampanini, Jula De Palma, Ficarra & Picone, Ric & Gian, ….. e tantissimi altri, tutti irrimediabilmente contagiati dalle creazioni della famiglia Colucci e immortalati nelle foto di rito. Ma ci sono altri momenti esaltanti da ricordare come i lunghi spezzoni di riprese nel film “vieni vieni amore mio” di Vittorio Caprioli, la pubblicità del Fiorino Fiat, quella della Master Card ed un episodio di alta fotografia ad opera di Ferdinando Scianna che scelse l’abbinata Tripoli – Maria Grazia Cucinotta per il calendario Lavazza.

LA FESTA
Per festeggiare il secolo di attività del Tripoli e per incorniciare degnamente i 56 anni di attività del patron Vito Colucci, è nato un comitato spontaneo, composto da Martino Colucci (uno dei quattro figli maschi di Vito), Claudio Carrieri e Agostino Convertino (direttore artistico dell’evento) che ha incontrato l’entusiasmo di una concittadina molto famosa come Rossella Brescia. Nonostante i numerosi impegni di artista di primo piano, la bellissima Rossella ha voluto sottolineare il rapporto di amicizia con la famiglia Colucci ed il legame fortissimo con la sua Città. La sua presenza impreziosisce un evento che si propone come una festa dedicata a Martina Franca, ai martinesi e a tutti i supporters pugliesi e non del Tripoli.

IL PROGRAMMA
ore 19.00 Parrocchia S. Domenico: S. Messa officiata dal Rev. Sac. Parroco Don Franco Angelini;
ore 20.00 Caffè Tripoli: taglio del nastro tricolore, alla presenza delle Autorità, con la madrina della manifestazione, la popolare artista radio-televisiva Rossella Brescia;
ore 21.00 Piazza Maria Immacolata: festa per i cento anni dello storico Caffè Tripoli:
• presentazione della serata a cura di Agostino Convertino;
• Il poeta martinese Giovanni Nardelli declama i versi della poesia in vernacolo “u bocconott”;
• Rossella Brescia presenta il “patron” del Tripoli, Sig. Vito Colucci e la sua famiglia, descrivendo la straordinaria parabola professionale del caffè;
• Intervento di saluto delle Autorità;
• concerto musicale del gruppo “Swingjazzati”, raffinato viaggio musicale nella musica italiana di tutti i tempi riletta in chiave swing dal famoso sestetto che presenta il suo ultimo cd.

La scelta del gruppo Swingjazzati non è casuale: il loro raggio d’azione abbraccia un periodo della canzone italiana che coincide con l’impegno di Vito Colucci al Caffè Tripoli e si dipana in un lungo viaggio musicale attraverso epoche, mode e tendenze che giunge fino ai giorni nostri. E’ uno spettacolo di altissimo livello, prodotto da una delle formazioni italiane più interessanti dell’ultima leva che presenta il suo lavoro, un cd di ottima fattura che sta registrando lusinghieri successi di vendita e sta portando la band nei luoghi più ambiti della musica live. Dal vivo gli Swingjazzati sono incontenibili, intrattengono un rapporto col pubblico diretto e trascinante, godono di un “interplay” straordinario in perfetto equilibrio tra le varie sezioni. Un congegno musicale che esalta l’istrionico duo di cantanti (un cantante e una corista) che costituiscono il terminale di tutte queste emozioni.
Swingjazzati è composto da:
Emanuele Spadaro (voce)
Rosa Caramia (voce)
Francesco Arces (guitar)
Pasquale Spina (bass)
Marco Di Cesare (drums)
Bruno Galeone (fisarmonica)

IL FUTURO
La storia centenaria del Caffè Tripoli non è stata solo una romantica avventura ma ha forgiato intere generazioni di eccellenti caffettieri che hanno appreso, da giovanissimi, l’arte della pasticceria ed oggi sono apprezzati operatori del settore che tengono alto il nome di Martina Franca. Moltissimi di loro testimonieranno il loro affetto verso la famiglia Colucci. L’esperienza del Tripoli, inoltre, si estende al ventunesimo secolo con il Nuovo Caffè Tripoli, il modernissimo bar allestito da Nico Colucci, figlio d’arte di “Don Vito”: cambia l’ambientazione ma la qualità, la cortesia e l’amore per questo bellissimo mestiere sono sempre gli stessi. E contribuiscono ad alimentare un piccolo, prezioso mito di Martina Franca.