“Maggiore attenzione sull’ospedale”, lo chiedono Asterisco e Noiconsut – Lo Stradone

“Maggiore attenzione sull’ospedale”, lo chiedono Asterisco e Noiconsut

“Ringraziamo il direttore della Asl di Taranto, Domenico Colasanto, per la risposta alle nostre passate sollecitazione, ma riteniamo che la questione vada risolta senza sterili polemiche”. Interviene così Antonio Pepe, presidente nazionale dell’associazione dei consumatori, “Noiconsut”, in merito alla situazione dell’ “improvvisata” sala operatoria dell’ospedale di Martina Franca.
La “Noiconsut”, su segnalazioni di diversi suoi associati che hanno denunciato le scarse condizioni igieniche e di sicurezza del nosocomio martinese, ha scritto una lettera al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, all’assessore regionale, Tommaso Fiore e al direttore generale della Asl ionica, Domenico Colasanto, in cui si richiedeva un intervento urgente per constatare lo stato dei luoghi dalla sala operatoria utilizzata per i tagli cesari.

In merito alla situazione dell’ospedale martinese, nei giorni scorsi era intervenuta anche l’Associazione Asterisco.
“L’Associazione con dispiacere – si legge nella nota – riporta pubblicamente all’attenzione della collettività, ma anche e soprattutto degli amministratori e di quanti preposti alla gestione del servizio, alcune segnalazioni pervenute e riferite al Presidio ospedaliero di Martina Franca. In questi giorni l’Associazione – si legge – ha ricevuto alcune segnalazioni di disservizi da parte di cittadini che non si sono sentiti tutelati da una struttura che, al contrario, rappresenta punto di rifugio, specie in particolari circostanze in cui è la salute a essere messa in discussione. Con tale esternazione, che vuole rappresentare una critica costruttiva – continua la nota di Asterisco – si invitano coloro che dovrebbero tutelare il buon nome del nostro ospedale a vigilare affinchè non si verifichino nuovamente talune spiacevoli circostanze, non fosse altro per difendere l’ottimo lavoro di tanti dipendenti ospedalieri che ogni giorno considerano il proprio operato, oltre che come lavoro, anche come una missione”.