Rifondazione Comunista spaccata. Si dimette Sansonetti – Lo Stradone

Rifondazione Comunista spaccata. Si dimette Sansonetti

Spaccata sulla direzione del giornale di partito, Rifondazione Comunista si avvia verso la scissione formale, quella politica è già un dato di fatto. Ieri le prime prove con le dimissioni dalla direzione nazionale della gran parte dei vendoliani: 28 su 60, 25 dei quali hanno lasciato, solo 3 hanno deciso di restare.

Dimissionato dalla direzione di Liberazione (26 sì su 60), con un voto contestato per mancanza di numero legale dalla minoranza, Piero Sansonetti è stato accusato di ordire un piano per la dissoluzione del partito.
Il segretario Paolo Ferrero si difende «è un’azione democratico», dalle accuse dei vendoliani che parlano di «un atto di stalinismo». Lo stesso Nicky Vendola, assente dalla riunione, si dimette dalla direzione per dire basta con «la sterile e sfibrante rissa a sinistra». E spiega in una nota che la decisione di sostituire Piero Sansonetti alla guida di Liberazione gli rende «impossibile condividere ancora tale responsabilità». Per il Governatore della Puglia si tratta di un atto che «liquida brutalmente un’esperienza culturale e politica fortemente innovativa, preziosa per tutta la sinistra, e ignora, con piglio intollerante e autoritario, il dissenso della stragrande maggioranza del collettivo redazionale».
La prospettiva ora è un nuovo percorso «per ricostruire dalle fondamenta la sinistra».

Se è toccato a Sansonetti rappresentare l’oggetto del contendere, le ragioni della divisione hanno radici nell’ultimo congresso, quello che ha eletto Paolo Ferrero segretario dopo il lungo braccio di ferro con Vendola. Ed è proprio a quei momenti che Ferrero richiama per tentare di ricucire: «Rifondazione é la casa di tutti, il congresso non é stato uno scippo. Se si pensa questo non si va da nessuna parte». Per il segretario, perciò «la discussione su un compromesso e su una gestione unitaria si fa a cominciare dall’accettazione che il congresso é legittimo».

La decisione definitiva dell’area di minoranza non dovrebbe arrivare prima della riunione prevista a Chianciano per il 24 e il 25 di gennaio, mentre bertinottiani rimasti in direzione chiarirano a breve la loro posizione.
Intanto i giornalisti di Liberazione hanno indetto uno sciopero e oggi e domani il giornale non sarà in edicola. Sono stati annunciati ricorsi, mentre il sindacalista Dino Greco (che non è gioranilsta) e dovrà subentrare a Sansonetti attende la nomina di un vicedirettore responsabile che sarà nominato oggi.

Fonte: Il Sole 24 Ore