Dove siamo? La domanda al mondo moderno – Lo Stradone

Dove siamo? La domanda al mondo moderno

Ma dove siamo? O meglio? Che stiamo facendo? Credo sia opportuna questa domanda quando si parla di politica oggi. I cattolici, quelli che solitamente noi vediamo entrare in Chiesa, quelli che normalmente studiano il mondo per portarlo a Dio, quei sacerdoti comuni che dovrebbero servire il mondo con coraggio e verità, proprio questi io non li vedo.
Quando leggo la situazione politica a sinistra mi rendo conto che manca “qual cosina”. Questo qualcosina è nell’incapacità di progettare, di costruire. Reputo errato seguire valori che nulla hanno a che fare con la fede cristiana: non è normale seguire chi attenta alla vita, al matrimonio, alla stessa Chiesa con polemiche allusive, vignette senza senso, battaglie di un radicalismo senza costrutto. Mi volto a destra e non vedo un avvenire migliore. Qui si inneggia la bandiera di una destra piena di valori, di difesa di quei riferimenti etici che a sinistra mancano.
Il Pdl si trincera nella difesa del proprio leader carismatico che del liberismo, della difesa della famiglia, del rilancio economico italiano ha fatto il proprio cavallo di battaglia. La notizia è che la destra non esiste più. I valori di riferimento classici della destra sociale non sono riscontrabili nel Pdl. Purtroppo è vero che sul premier sono scese accuse ancora tutte da dimostrare, accuse infamanti. Se Libero e il Giornale continuano a difendere a spada tratta la libertà di ciascuno di fare quello che vuole (una sorta di sessantottismo al contrario, pura schizofrenia?) e attaccano la vita privata altrui, a sinistra le intercettazioni sono sparate in prima pagina e mandate in pasto a chi, ancora, tenta di leggere i giornali distinguendoli dai pamphlet della Rivoluzione francese. Il berlusconismo non è un valore cattolico. Credo lo si possa dire a chiare lettere. Ma la stessa cosa vale per la sinistra che davvero pensa che il vendolismo porti in sé pulizia.
Il timore di credere che sia l’Udc, partito che ora appare di nicchia, salvo un numero di “inquisiti” abbastanza elevato esiste.
Quanti sono i cattolici, magari giovani, in politica? A destra, a sinistra come al centro? Il timore è che i laici si siano addormentati. Una dormitìo che sa tanto di disinteresse sociale, politico, di sacerdozio non comune ma quasi ministeriale.
La ricetta della Dottrina Sociale è lasciata a chi non sa nemmeno cosa sia, è naufragata nelle menti di chi taglia fondi alla cultura perché con quella non si mangia, nelle menti di chi taglia alla sanità perché esistono cose più importanti.
I cattolici dovrebbero progettare un’opposizione seria e non giustizialista. Per un cattolico vedere tagli alla scuola senza una benchè minima valutabilità didattica, con docenti tagliati in altri ordini di scuola e immessi in materie non proprie, magari con disabili senza sostegno, vedere una Fiat che impone il proprio verbo sugli operai costringendoli a una concertazione forzata, vedere dall’altra parte un sindacato che si pone solo contro, vedere la marea di immigrati fra noi che sono annullati nelle dignità umana nei loro Paesi ma che qui preferiscono perché la nostra dignità è in un click non è un discernere le cose da cattolici. Il silenzio cala, per questo io chiedo…Dove siamo?

Antonio Cecere