Sulla “Questione Martina” si torna a parlare – Lo Stradone

Sulla “Questione Martina” si torna a parlare

Lo scorso venerdi 25 febbraio il Quotidiano Puglia Press ha organizzato il secondo forum consecutivo sulla “Questione Martina”. L’incontro è stato condotto dal direttore Antonio Rubino e ha visto la presenza dei Consiglieri comunali Giandomenico Bruni, Michele Marraffa, Franco Mariella, Pasquale Lasorsa, Anania Chiarelli, Michele Muschio Schiavone e Mino Marzulli.
Di seguito si riporta il resoconto della serata realizzato dalla redazione del Puglia Press.

Andrà in onda in questi giorni su Teletrullo il forum sulla politica cittadina tenutosi presso la redazione del Puglia Press. Un incontro accesissimo, in cui sono emerse in tutta la loro asprezza le tensioni degli attuali rappresentanti della città.

Duro lo scontro tra Franco Mariella, da una parte, e Bruni, Lasorsa e Marraffa dall’altra, all’indomani del “no” allo scioglimento dei due consiglieri Udc, quando erano già presenti 14 consiglieri all’Ufficio del Protocollo. Mariella che ha risposto agli attacchi, ribadendo che “non condividiamo assolutamente questo modo di amministrare la città e non pensiamo che le cose possano risolversi con l’arrivo di un commissario prefettizio. Proprio oggi, anche grazie al mancato scioglimento – ha proseguito Mariella – la Giunta ha deliberato, dando mandato al dirigente Mandina e all’Ufficio legale dell’Ente, l’immediato recupero delle somme retribuite ai dirigenti dal 2001 al 2007 in base ai conti effettuati dai revisori nel marzo di quell’anno”. Dunque non sciogliere per recuperare le somme indebitamente erogate.

Ma in molti non credono che sia questo il reale motivo del no allo scioglimento.
Per Bruni “Dire ai cittadini che questo tempo serve per recuperare i soldi dei dirigenti è una bufala. Perché devono ancora essere fatte le lettere, poi vi sarà tutto il procedimento a livello giudiziario. Su tutto il resto dei problemi di Martina l’Udc non ha mai detto nulla”.

D’accordo con lui Marraffa, che rincara la dose: “Questo sindaco lo ha scelto l’Udc con tre consiglieri, artefice di mille trasformismi; oggi invece D’Arcangelo inveisce prima contro il sindaco, ma poi non firma lo scioglimento. E’ stato proprio Mariella, con l’Amministrazione Bruni – continua Marraffa – a fare l’assessore e a firmare i primi provvedimenti di retribuzione ai dirigenti. La verità è che l’Udc vuole che qualcuno dei suoi faccia il dirigente”.

Non lontano dalle posizioni del collega del Pdl all’opposizione, Muschio Schiavone, oggi in maggioranza ha detto: “ho contestato Virgilio perché in due mesi e mezzo ha solo fatto una relazione con i rilievi già fatti in precedenza da altri organi. Continuo a stare con Palazzo perché me lo sono ritrovato, in quanto scelto dal partito, non da me. Ma rispetto il mandato datomi dai cittadini”. Schiavone poi ha ribadito la sua totale appartenenza al Pdl, riconoscendo Sala e Lospinuso come leader provinciali.

Non è meno tenero Pasquale Lasorsa: “In Consiglio D’Arcangelo aveva chiaramente dichiarato di aver già depositato le firme dello scioglimento. La battaglia per il recupero dei soldi non è dell’Udc, ma anche di altri consiglieri che con l’Udc non hanno nulla a che vedere. Oggi Mariella sta utilizzando questa situazione per giustificare il mancato scioglimento. Il vero motivo dell’Udc è che ha realizzato intorno a sé terra bruciata, con questo atteggiamento schizofrenico. Hanno solo paura delle elezioni”. Il consigliere ha sottolineato come Palazzo, poiché indagato, sia l’ultima persona a cui chiedere di fare chiarezza sulla questione dirigenti: “Palazzo conosce l’entità delle somme da recuperare già dal 2007. Non possiamo chiedergli di fare qualcosa che vada contro il suo personale interesse in giudizio. E’ un principio sacrosanto. Cosa ribadita dalla nomina del segretario generale, che ella stessa ammette giustamente di non poter rispondere al compito del recupero perché coinvolta nella questione”.

Più pacato Anania Chiarelli: “Mi dispiace che si intavoli una discussione con reciproche accuse. Ma alcune cose che accadevano a Martina erano davvero poco chiare. Una di queste è la gestione del patrimonio immobiliare. Far emergere le incongruità su questo versante è uno degli obiettivi di questa amministrazione e recuperare quelle tante sacche di privilegio che sono sparse per la città” ha detto il primo.

Secco Marzulli: “Quando un consigliere comunale si arroga il compito di recuperare le somme indebitamente elargite pecca di presunzione. Noi possiamo solo fare degli atti, che peraltro abbiamo già fatto”. L’architetto ha poi ricordato “l’atavico problema dell’Ufficio Tecnico”, buono solo a creare problemi; un Ufficio dove a suo dire “la legge non è uguale per tutti”. Scioglimento archiviato, maggioranza, opposizione e indecisi si ritroveranno ancora insieme per un anno.

Sulle prospettive future Bruni ha chiuso dicendo che “noi continueremo a svolgere il nostro compito di indirizzo e di controllo. Per quello che riguarda quelle sacche di potere di cui sopra, a Martina sono saltati due concorsi, che vanno assolutamente rifatti. Non vogliamo la spartizione delle poltrone e dei dirigenti, vogliamo concorsi limpidi e massima trasparenza. Sappiamo però che oggi Palazzo e il ribaltone non sono in grado di farlo per l’alto tasso di litigiosità che li contraddistingue”.

Resoconto a cura della redazione del Puglia Press