Essere cristiani in Europa. ”La libertà religiosa è in pericolo” – Lo Stradone

Essere cristiani in Europa. ”La libertà religiosa è in pericolo”

I cristiani sono vittime di discriminazione e intolleranza anche in Europa. La lista dei fatti è lunga: limitazioni nella libertà di coscienza e di espressione, diffamazione e insulto anche a mezzo stampa, rimozione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici fino ad arrivare a veri e propri atti di vandalismo e di violenza. A fare il punto sulla situazione è l'”Osservatorio sulla intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa” che ha presentato a Vienna un Rapporto in cui registra nell’arco di 5 anni “Fatti e Personaggi relativi al recente e crescente fenomeno di intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa”. Il Rapporto è stato illustrato in occasione del “Meeting on Freedom of Religion” promosso nei giorni 9 e 10 dicembre a Vienna dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce).

Libertà di coscienza e di espressione. “La libertà di coscienza – si legge nel Rapporto – consente al credente di vivere secondo la sua fede. Limitare o negare ad un individuo il diritto alla libertà di coscienza, anche sulla base di altri diritti, viola il diritto nel suo significato e l’autonomia personale”. “La libertà di espressione – prosegue il documento – è uno dei diritti fondamentali di una società democratica. Include il diritto di fare pubblicamente dichiarazioni anche quando queste sono impopolari”. Nei due capitoli, viene ricordato il tentativo portato avanti in ottobre da una parlamentare britannica di convincere l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di adottare una serie di limitazioni alla obiezione di coscienza in caso di aborto. E viene citato anche il caso del primate della Chiesa cattolica belga, mons. Leonard, accusato in novembre di omofobia per aver espresso una posizione controversa relativa alla malattia dell’Aids.

La responsabilità dei media. Sotto i riflettori dell’Osservatorio, ci sono anche i mezzi di comunicazione soprattutto quando favoriscono il diffondersi di stereotipi negativi nei riguardi dei cristiani. E’ un processo che “standardizza e semplifica concetti negativi riguardo a gruppi di appartenenza sulla base di assunzioni preordinate”. Nel Rapporto si citano l’adattamento cinematografico del libro di Dan Brown “Angeli e Demoni” e la popolare soap britannica “Coronation Street” che va in onda sulla Bbc che presenta il cristianesimo come fatto “ridicolo e assurdo”. Un capitolo a parte è riservato alle “diffamazioni e agli insulti” su individui e sulle istituzioni cristiane attraverso la Tv, slogan e poster esibiti anche durante le manifestazioni e le attività politiche. Tutto ciò – si legge nel Rapporto – non è offensivo solo nei confronti dei cristiani, ma crea un’atmosfera sociale di ostilità” che non fa bene a nessuno.

agensir