Settimana europea dei rifiuti – Lo Stradone

Settimana europea dei rifiuti

Si è svolta la “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti” ( dal 20 al 28 novembre 2010), un evento fondamentale per fare informazione sull’importanza e sul ruolo dei cittadini nella gestione dei rifiuti. L’iniziativa, che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, pone l’accento sull’impatto che i nostri consumi e abitudini hanno sull’ambiente e sui cambiamenti climatici. L’appuntamento nasce in seno alla Commissione europea con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e i consumatori sulle strategie di prevenzione sull’eccessiva produzione di rifiuti proposte dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono adottare.
La settimana europea per la riduzione dei rifiuti è articolata in eventi nazionali e locali, curati da enti, istituzioni, amministrazioni, associazioni, organizzazioni no profit, scuole, università e aziende e si inserisce nella costante azione di informazione ed educazione alla sostenibilità che il Laboratorio di Educazione Ambientale (L.E.A. Area Jonica) realizza nelle scuole provinciali. Dalla ribalta degli eventi nazionali, dove ultimamente non sono, purtroppo, le buone prassi ad assurgere agli onori della cronaca, e andando a verificare come i Comuni della nostra Provincia gestiscono la raccolta dei rifiuti e come promuovono la raccolta differenziata, ci troviamo di fronte all’infelice grafico pubblicato sul Portale Ambientale della Regione Puglia, dove molti comuni del tarantino non brillano certo per “virtuosismo ambientale”.
I dati regionali parlano chiaro: abbiamo un trend negativo che raggiunge quasi il 4% a Martina Franca ed è superato solo da comuni come San Marzano (al 3% ca) o Torricella (3% ca). A Martina Franca esiste ancora un sistema di raccolta vecchio e ormai obsoleto, che non sortisce neanche i minimi target attesi, e che vede i cittadini alle prese con il pagamento di una tariffa Tarsu elevata. A ciò ormai si aggiunge la sfiducia della popolazione verso la raccolta differenziata, che appare come un impegno inutile e velleitario, nella triste e sbagliata convinzione “che non ne valga la pena”.