Sul territorio regionale pugliese entro il 2010 saranno aperti 100 cantieri nell’ambito dell’iniziativa “100 cantieri in 100 giorni”. Sedici riguardano il potenziamento delle infrastrutture sanitarie e, in particolare, delle strutture distrettuali territoriali riferite ad ambulatori specialistici, poliambulatori, consultori, centri di riabilitazione; 17 la qualificazione delle infrastrutture sociosanitarie destinate alla qualificazione dei servizi per gli anziani, i diversamente abili, i bambini e i cittadini parzialmente autosufficienti; 45 i servizi per l’infanzia (apertura di 30 nuovi asili nido e ampliamento e adeguamento di 14). I restanti cantieri riguardano 9 opere infrastrutturali, come viabilità e infrastrutture urbane, e 13 interventi di difesa del suolo. I cantieri – divisi nelle sei province (26 per Bari; 22 sia per Foggia che per Lecce; 10 a testa per BAT, Taranto e Brindisi) – riguarderanno un milione e mezzo di pugliesi. Si prevede un’occupazione – tra diretta e indiretta – di circa 11 mila persone, mobilitando circa 92 milioni di euro rivenienti per la maggior parte dai fondi Fesr. Dal sito http://100cantieri.regione.puglia.it si può monitorare lo stato di avanzamento dei cantieri. si può monitorare lo stato di avanzamento dei cantieri.
Guardare al futuro. “I cento interventi richiamati da questa iniziativa vanno senz’altro bene”, commenta don Rocco D’Ambrosio, pugliese, docente di etica politica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. “Sono, di fatto, la conclusione delle politiche adottate nella scorsa legislatura dal governo Vendola e il frutto di cinque anni, tutto sommato, di buona amministrazione”. “Speriamo che siano anche il viatico per altri cinque anni di amministrazione migliori dei precedenti da poco ultimati”, prosegue. E qui possono sorgere due serie di problemi: “Il primo verso il basso e cioè gli enti locali. In particolare, nel campo dei servizi sociali le idee rischiano di non trovare attuazione perché devono camminare sulle gambe dei Comuni. Non pochi fra questi rischiano di essere commissariati perché non riescono a raggiungere gli obiettivi stabiliti dai piani di zona”. L’augurio è che “l’attività regionale possa stimolare i Comuni inadempienti a sviluppare i piani di zona”. Il secondo problema “è verso l’alto e coinvolge il Governo nazionale”. “I cento cantieri affrontano debitamente l’emergenza, la questione vera è gestire la fase successiva alla realizzazione degli interventi”, continua. Ancora nel campo dei servizi sociali, “tanti interventi fra questi vivono di finanziamenti regionali ed europei; se non si riesce ad esprimere una parola chiara sulla prosecuzione di questi finanziamenti si rischia il collasso”. La domanda chiave è quindi: “Come tracciare nuove linee programmatiche e come avviare nuovi bandi superando i vincoli del patto di stabilità imposto alle Regioni?”.
“Sono interventi necessari”. Esordisce così Vincenzo Santandrea, responsabile regionale dell’Associazione nazionale famiglie numerose e della commissione politiche familiari del Forum delle associazioni familiari di Puglia. Per quanto attiene gli asili nido “l’attuale capacità ricettiva degli asili nido – siano essi pubblici o accreditati – è molto bassa”. Con questi interventi “si raggiunge una duplice finalità”: fronteggiare “la scarsità di queste strutture e raggiungere gli obiettivi necessari per accedere alle premialità prestabilite in sede di rendicontazione nel 2013”, dato che “buona parte degli interventi sono finanziati con fondi strutturali”, afferma. I tempi di realizzazione sono lunghi: “Se va bene, i primi li vedremo realizzati a tre anni dal bando”.
agensir