Locorotondo. Circonvallazione: Il pensiero di chi l’ha progettata – Lo Stradone

Locorotondo. Circonvallazione: Il pensiero di chi l’ha progettata

LOCOROTONDO – In merito ad un nostro articolo pubblicato in data 20-09-2010 dal titolo “Circonvallazione: i lavori possono proseguire” registriamo una richiesta di precisazione dal parte del progettista e direttore operativo dei lavori, Ing. Francesco Pagliara.
Di seguito riportiamo integralmente la nota che l’ing. Pagliara ci ha chiesto di pubblicare.

Le foto aree dello stato dell’arte della circonvallazione che ho scattato il 28.08.2010 meglio di ogni discorso rappresentano la sostenibilità dell’opera e la semplicità di un segno del territorio che preserva il suo paesaggio, ma si preoccupa di dare occasioni di sviluppo nella modernità, nel rispetto della civiltà e della sicurezza.
La strada dal sottoscritto progettata e fortemente voluta da questa Amministrazione Comunale ed in particolare dal compianto Sindaco Giorgio Petrelli, legge il territorio e lo interpreta, adagiandosi su un’area senza determinare significativi movimenti di volume, cercando di far prevalere le curve rispetto ai rettifili, sempre nel rispetto degli standard di sicurezza cui deve avere per essere una strada di tipo “C”, ma che perfettamente si può classificare come strada periurbana, che bene servirà anche i vari collegamenti interni al paese e l’attraversamento dei veicoli pesanti per un territorio fortemente urbanizzato e di tipo estensivo. Il progetto in fase avanzata di realizzazione, atteso da oltre 40 anni dalla comunità di Locorotondo e dai Comuni della Valle d’Itria, snoda il grosso problema del traffico di attraversamento del centro abitato di Locorotondo e dà concreta attuazione all’ammodernamento dell’intera rete stradale dei “trulli” che attraversa un’area paesaggisticamente tra le più belle d’Italia.
Un attraversamento lento, che rispetta i livelli ottimali di sicurezza, comunque, e si caratterizza per geometria planoaltimetriche morbide, muretti in pietra, asfalto fonoassorbente drenante, prevalenza di curve ai rettifili, rotatorie del tipo artistico, sono gli ingredienti di una nuova filosofia di progettazione architettonica e paesaggistica della strada.
La strada in corso di realizzazione è un valore aggiunto per creare condizioni di competitività:

a) Oggi occorrono oltre 15’’ per attraversare il paese di Locorotondo da Martina-Franca per Fasano e Alberobello, o viceversa, mentre con il primo tronco della circonvallazione appena 5”. Si riducono così i costi dell’ultimo chilometro (miglio) costi carburante, costo trasporto, costo tempo di percorrenza.
b) Se un autoveicolo su tre non passerà più dal centro di Locorotondo si avrà il 58% in meno di polveri sottili (PM10) perché la mobilità interna sarà più agevole.
c) Contribuirà a ridurre il tasso di incidentalità e con esso anche i costi sociali che si verificano soprattutto all’innesto delle viabilità extraurbane con il centro abitato di Locorotondo (sono circa 300.000 gli incidenti stradali a livello nazionale, 6.000 i morti e 18 miliardi di euro i costi sociali).

Un bel territorio non sarebbe apprezzato e fruibile se non ci fosse una strada; altrettanto una strada non sarebbe bella se non fosse rispettosa del territorio.
In poche parole stiamo realizzando una strada sostenibile per il territorio, ma nello stesso tempo l’opera si pone l’obiettivo di esaltare le qualità stesse del paesaggio, dando così un valore aggiunto allo straordinario paesaggio della Valle d’Itria.
Alcuni e semplici elementi di identificazione e caratterizzazione della nostra strada la rendono quasi “lenta” nella lettura del paesaggio circostante, sia che si guardi dall’interno della strada, che dall’esterno o ancora dall’alto, con il preciso obiettivo di soffermarci sul paesaggio: il lungo mare del paese di Locorotondo e la Valle d’Itria.
La strada acquisisce gravità lungo la valle (vista dal paese) e profondità verso la collina.
Una visione introspettiva e retrospettiva della strada ci consente di dare quel valore aggiunto ad un semplice progetto di infrastruttura stradale: l’infrastruttura non si poggia al terreno ma si mineralizza con il paesaggio. La realizzazione della strada, dunque, non è solamente una soluzione tecnica fine a se stessa per far defluire gli autoveicoli riducendo l’incidentalità, ovvero collegare due punti, ma si inserisce in un quadro più ampio e complesso che tenga conto delle spinte sociali, ambientali ed economiche.
La strada da sempre ha costruito la città e il territorio longitudinalmente nella conquista dello spazio ma diventa luogo ordinatore del rapporto con lo spazio aperto e costruito: ha unito i popoli, ha portato l’economia e la civiltà.

Ing. Francesco Pagliara
Progettista e direttore operativo dei lavori