Ripensare il tempo e lo spazio per vivere meglio – Lo Stradone

Ripensare il tempo e lo spazio per vivere meglio

Un milione e 230mila Euro già erogati dalla Regione Puglia per realizzare ventotto studi di pre-fattibilità, già approvati dall’Assessorato al Welfare, e rendere così esecutivi “I Piani dei tempi e degli spazi”, in pillole, strategie pensate per rendere migliori le condizioni di vita delle comunità locali pugliesi.
Diciotto i piani redatti dai Comuni degli Ambiti territoriali pugliesi ed illustrati in Fiera nel corso di un incontro al quale hanno partecipato l’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, e la consigliera regionale alla Parità, Serenella Molendini. Ogni distretto territoriale ha relazionato sul proprio piano di pre-fattibilità alla luce delle proprie caratteristiche di zona, descrivendo punti di forza e criticità. Il progetto sperimentale, “I Piani dei tempi e degli spazi”, rappresenta uno strumento innovativo che traccia le linee guida per conciliare le rigidità imposte dal sistema lavoro con le esigenze delle comunità locali. Il tema centrale dell’intervento programmatico consiste, infatti, nel costruire un sistema urbano che sia in armonia con i tempi e gli spazi dei cittadini. Questi piani, mediante un’accurata analisi delle esigenze del territorio, propongono interventi mirati a migliorare la qualità di vita della popolazione appartenente, soprattutto, alle fasce più deboli. Maggiore accessibilità e fruibilità dei servizi pubblici e privati di rilievo, mobilità viaria, banche del tempo, servizi per l’infanzia e assistenza agli anziani costituiscono le principali azioni d’intervento contenute nei piani programmatici.
Per l’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, «le famiglie sono messe a dura prova, ogni giorno, dal sistema urbano. I soggetti beneficiari del progetto non sono solo le persone in difficoltà, ma tutte le famiglie e le donne portatrici di esigenze che la pubblica amministrazione deve raccogliere e rilanciare. Una città organizzata, può favorire al meglio i tempi di vita e di lavoro. Tante sono le risorse e le opportunità che permettono di avviare le politiche dei diritti nel Mezzogiorno e ho constatato che il territorio ha saputo accogliere questa sfida politica. Auspico, pertanto, la continuazione di queste sperimentazioni per i prossimi anni».