“Le solenni celebrazioni promosse per il settimo centenario del riconoscimento istituzionale di Martina erano un atto dovuto per rendere omaggio ad una comunità che si è sempre contraddistinta per la sua laboriosità, per i suoi profondi valori culturali e religiosi. Purtroppo però l’evento è coinciso con una fase politica, quella che sta caratterizzando la vita cittadina, per la quale c’è davvero poco da festeggiare”.
Il consigliere regionale, avv. Gianfranco Chiarelli, esponente di primo piano del Popolo delle Libertà interviene in maniera estremamente decisa e determinata, sull’attuale, delicata situazione politica cittadina e torna a puntare l’indice, in primo luogo, contro il sindaco Franco Palazzo. “Una fase – dice Chiarelli – segnata in negativo da un vero e proprio tradimento politico, quello consumato dal sindaco Franco Palazzo nei confronti dei partiti prima e degli elettori martinesi dopo”.
“Dai partiti della coalizione che lo aveva eletto – si legge nella nota di Chiarelli inviata alle redazioni – aveva preteso precise garanzie per la formazione di una nuova giunta attraverso l’apposizione di 16 firme in calce al programma di fine legislatura, unitamente a quelle dei segretari dei partiti. È accaduto invece che, dopo aver trattato personalmente con i singoli consiglieri, in aula gli sono bastati solo 12 voti favorevoli su 30 per assicurarsi l’approvazione del bilancio per procedere, a distanza di pochi giorni, alla composizione di un nuovo esecutivo senza che, mi risulti, abbia ottenuto di fatto una nuova maggioranza, spazzando via la giunta tecnica e centrando il record, davvero assurdo, della nomina di 41 assessori in tre anni di mandato. Siamo alle comiche. Un modo di fare politica – continua Chiarelli – che oggi lascia a casa i primi degli eletti e permette invece ad alcuni soggetti che da tempo vivono nell’illusione di avere consenso e che, invece, nei fatti, da oltre un decennio non riescono a essere rieletti nemmeno in consiglio comunale, di rientrare in gioco da supplenti, incidendo peraltro in maniera estremamente negativa sullo sviluppo dell’amministrazione, ostacolando qualsiasi percorso se questo non porti a soddisfare i propri bisogni. Un fatto gravissimo”.
Analizzando successivamente quanto si sta verificando nel Pdl di Martina Franca, il consigliere regionale Chiarelli afferma:
“Quanto accaduto nel Pdl accade in tutti i partiti. Così può accadere anche nel partito di maggioranza relativa, come lo è il Popolo delle Libertà, che sciaguratamente un gruppo di consiglieri decide di far fronte comune, magari cementandosi insieme solo per andare contro qualcun altro. Anche il senatore Lino Nessa è stato assolutamente chiaro riguardo a quella che è la posizione assunta dai vertici del partito rispetto a quanto accaduto in consiglio comunale”.
E proprio a proposito di vertici del partito non manca la replica alle dichiarazioni rilasciate dal cocordinatore Pdl Luca Carrierri
“Non capisco con che coraggio parli l’ingegner Carrieri. E’ in evidente stato confusionale. A lui vorrei chiedere qual è quel partito che consentirebbe di lasciare a casa i primi degli eletti e mi riferisco agli assessori revocati dal sindaco Palazzo”.
Secondo Chiarelli alcuni tra coloro che ogi sostengono il sindaco Palazzo “tre anni fa erano i suoi diretti concorrenti alla carica di primo cittadino. Dopo una serie di lunghe critiche all’amministrazione comunale il Consigliere Chiarelli in conclusione “auspica che venga dato riscontro all’invito rivolto all’amministrazione da Monsignor Franco Semeraro in occasione della processione del Corpus Domini, quello di volare alto. Unica possibilità che questo accada è che il Sindaco, con un po’ di buon senso, faccia quello che avrebbe dovuto fare già da tempo, favorire le condizioni affinchè si ridia subito la parola agli elettori”.
Intanto anche il l’ex vice-sindaco Martino Miali critica il primo cittadino di Martina, anch’esso attraverso una nota stampa. “Palazzo – dice Miali – continua in barba a qualunque elementare condotta democratica a barcamenarsi per tenere in vita una giunta agonizzante senza aver approvato alcun atto significativo per la città in consiglio comunale ed avendo cambiato già ben sette giunte quindi circa 50 assessori in tre anni” (nonostante i record di Palazzo, in realtà i numeri riportati da Miali sono un tantino arrotondati per eccesso ndr). Ciò che stupisce è il silenzio assordante dei vertici provinciali – continua Miali nella sua nota – che nulla hanno eccepito in merito alla composizione della giunta. Chiedo pubblicamente – tuona Miali – ai vertici provinciali del PDL Lospinuso e Sala cosa pensano del nuovo quadro politico-amministrativo venutosi a creare? Perché non hanno detto una parola in merito? Quello di Martina può costituire un pericoloso precedente che potrebbe verificarsi in qualsiasi ente locale dove un sindaco invece di interloquire con i partiti, tratta direttamente con i singoli consiglieri comunali riconoscendo a seconda del caso e del momento politico poltrone o incarichi vari. Io sfido Franco Palazzo – conclude l’ex vice-sindaco Miali – ad un confronto pubblico, ovunque lo voglia fare, per parlare pubblicamente dei tre anni appena trascorsi e cosa intende fare per la nostra collettività onde evitare di continuare a galleggiare fino al termine della legislatura”.
Ottavio Cristofaro