Real Statte, la parola d’ordine è ripartire – Lo Stradone

Real Statte, la parola d’ordine è ripartire

Il calore e l’affetto che si avvertivano intorno al Real Statte erano eccezionali. Sono stati molti i sostenitori che hanno incitato, dal primo all’ultimo minuto, le rossoblù di Tony Marzella, uscite sconfitte dalla finale scudetto con l’Isef Napoli. Con gli irreprensibili ed impeccabili ragazzi del Borghetti Group a far da capofila con il loro tifo da Serie A, seguiti da supporters provenienti da Pescara, da Roma ed altri parti d’Italia, capitan Mina D’Ippolito le hanno provate tutte per tentare di riequilibrare le sorti della gara, ma alla fine è bastato un gol della napoletana Argento per cucire la coccarda tricolore sul petto delle padroni di casa, sospinte dall’altrettanto caloroso pubblico di casa, alla fine trepidante di gioia per l’esito finale. Ma contro c’è stata una squadra, il Real Statte, che fino all’ultimo millesimo di secondo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ma non c’è stato niente da fare, l’1-0 dell’Isef ha retto fino alle fine. Una sconfitta sì, ma solo dal punto di vista del risultato, considerando il grande attaccamento alla maglia dimostrato dalle tarantine, capaci di disputare la quarta finale scudetto (tre vinte) in sei anni, un’enormità per un movimento, quello del calcio a 5 femminile, in continua crescita. Ci si consola pensando di aver dato tutto, di aver onorato al meglio una partita molto attesa, di essere ancora tra le formazioni più forti dello stivale destinate a dare tanto a questa disciplina che già tanto ha ricevuto da queste formidabili atlete, simbolo fiero ed orgoglioso della Puglia sportiva. A differenza dello scorso anno Cercola, stavolta, non sarà foriera di ricordi entusiasmanti, ma essere giunti nuovamente in finale è stato un traguardo importante, che ha dimostrato la bontà del lavoro svolto da Tony Marzella e socie durante l’anno che ha visto il Real incamerare un grande slam regionale e la supercoppa nazionale. Ci sono tanti motivi, dunque, per poter continuare a camminare a testa alta, tra l’affetto della gente di Statte che si stringe attorno al suo orgoglio che la rappresenta, a suon di successi, in tutta la nazione. Una sconfitta, seppur giunta nella partita più importante dell’anno contro un Napoli che ha meritato, non potrà certo scalfire quanto di buono fatto finora dal Real, pronto a riprendere la marcia in futuro e a riconquistare quanto perso. Dopo la partita c’è stato il rompete le righe, qualche giorno di meritato riposo che dovrà ricaricare le marzelline sia dal punto di vista fisico che mentale, forse più il secondo del primo. Delusione e amarezza, certo, questi fattori ci sono, ma anche tanta ma tanta consapevolezza di poter ripartire da tanti aspetti positivi, vedi la voglia di rivalsa della società tarantina e delle ragazze stesse che rimarranno sempre le Campionesse, un esempio da seguire per chiunque. E poi è impossibile dimenticare quando, poco prima di tornare a Statte, il Borghetti Group cantava “orgogliosi di questa maglia” oppure “noi non vi lasceremo mai”, tutto questo con uno scudetto appena sfuggito di un niente. Ma di questa squadra sono in tanti ad esserne orgogliosi. Appuntamento tra pochi giorni allo Sporting Club Montetermiti, quando lo storico Emilio D’Ippolito aprirà le porte del quartier generale, quando Tony Marzella si preparerà per l’allenamento, quando il buon Angelo Axo preparerà tutto l’occorrente e quando tutte le ragazze saranno pronte a tornare a sudare per gli obiettivi futuri. Poi, a fine allenamento, tra uno scherzo e una birra Raffo, la grande famiglia rossoblù si riunirà come sempre, come se nulla fosse successo. In fin dei conti questo è il Real Statte: nove titoli nazionali e non per caso, con il decimo sfuggito per un niente. Anzi, per un gol.