È stata inaugurata nei giorni scorsi presso il Liceo Classico- Scientifico “ Tito Livio” di Martina Franca la mostra fotografica sulla Strage di Cefalonia del 1943, curata dal dipartimento di Storia e Filosofia in collaborazione con Edit@ di Taranto.
Nella mostra sono illustrati protagonisti, luoghi e scene che, dopo l’8 settembre 1943, videro il massacro della Divisione Aqui dell’esercito italiano che, lasciato a se stesso, senza ordini precisi, dopo l’annuncio di Badoglio dell’Armistizio con gli anglo-americani, decise, con un referendum voluto dal Generale Gandin, comandante della Divisione, di resistere alla Wermacht, mentre il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio abbandonavano Roma per Brindisi, senza dichiarare subito guerra ai tedeschi.
La battaglia infuriò per dieci giorni, lasciando sul campo circa 5.000 morti. Altrettanto ne furono fatti prigionieri e passati per le armi, bruciati o gettati in mare, senza sepoltura per ordine diretto di Hitler, in quanto “ i soldati italiani non meritano rispetto, perché traditori”. Un migliaio si salvarono miracolosamente e ritorrnarono in Patria dopo peripezie ed internamento nei campi di concentramento.
La strage di Cefalonia è rimasta ai margini nella più generale storiografia sulla resistenza, solo negli ultimi tempi, l’attenzione è ripresa. Diverse le pubblicazioni dei sopravvissuti, alcuni dei quali pugliesi, pubblicate dalla casa editrice Edit@.