“Ringraziamo l’AVIS provinciale di Taranto che ha voluto l’Assemblea regionale nella splendida cornice della Valle d’Itria”. Ha esordito così il presidente regionale dell’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) Vincenzo Guzzo nel salutare il rappresentante dell’Avis nazionale, il dr. Pasquale Spagnuolo, i presidenti ed i delegati comunali e provinciali che hanno preso parte all’assemblea regionale dell’associazione di volontariato che, giunta alla sua 39^ edizione, è stata organizzata quest’anno dalla sezione comunale di Martina Franca. Il Sindaco Franco Palazzo ha dato il suo benvenuto, a nome della città, agli avisini provenienti da tutta la Puglia, congratulandosi per “il proficuo lavoro svolto nella diffusione della cultura della donazione” e per la “costante e collaborativa presenza dei soci AVIS in tutte le iniziative che coinvolgono il sociale e la solidarietà”. Ha portato il saluto istituzionale anche il consigliere regionale Donato Pentassuglia il quale, dichiarando la sua soddisfazione per l’evento, ha ricordato la legge sul sangue dell’agosto 2006, approvata dal governo regionale della Puglia, ed alla cui nascita aveva partecipato egli stesso, essendo componente della commissione che l’ha redatta e presentata in consiglio.
L’assemblea è stata l’occasione per fare il punto sul bilancio economico dell’associazione, che ha ricevuto il suo parere favorevole da parte del collegio sindacale, il quale ha espresso “un giudizio professionale altamente positivo”. Un’oculata gestione delle risorse finanziarie, quindi, a fronte di un anno sociale che ha visto il numero dei soci pugliesi arrivare a 49.921 donatori, per un totale di 72.800 donazioni. “Una crescita del 5% rispetto all’anno precedente – ha commentato Guzzo – della quale non possiamo ritenerci pienamente soddisfatti, perchè dobbiamo ancora crescere, aumentando l’indice di donazione e ricercando nuovi donatori”. E’ soprattutto la ricerca di nuovi donatori il problema principale, legato anche all’innalzamento dell’età media della popolazione (negli ultimi anni la classe dei diciannovenni si è demograficamente dimezzata), “ed inoltre lo stile di vita dei nostri giovani ne rende molti, troppi, inidonei alla donazione del sangue”.
Proprio in relazione al rapporto con i giovani, è stato ricordato l’accordo siglato dall’Avis con il MIUR (Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca), per elaborare, in cooperazione con le scuole e gli insegnanti, progetti finalizzati a promuovere l’educazione alla salute, con l’attivazione di iniziative che favoriscano la pratica del volontariato da parte degli studenti, e con azioni di sensibilizzazione ed informazione presso le famiglie. In questa direzione si è già mossa la sezione comunale di Martina, che ha realizzato l’anno scorso un cortometraggio dal titolo “Di vita in vita” orientato proprio ai ragazzi, che sta già proponendo nelle scuole primarie e secondarie nell’ambito di incontri di formazione ed informazione.