Riportiamo di seguito una nota stampa congiunta di CGIL e CISL.
Finalmente anche Martina ha il suo distretto socio sanitario.
Il distretto è il luogo dove è possibile sviluppare programmazione, ricerca e sperimentazione di nuove modalità per creare un sistema integrato di servizi sanitari e sociali in grado di facilitare le connessioni tra i diversi servizi territoriali, tra questi e gli ospedali, tra i servizi sanitari e i servizi sociali e garantire così la concreta presa in carico del cittadino utente, per una risposta adeguata ai suoi bisogni di salute.
Per come sono andate le cose nella nostra città, sembrava che dovessimo rinunciare anche a questo fondamentale strumento di riorganizzazione del nuovo sistema sanitario, incentrato sui servizi territoriali, più vicini ai cittadini.
La giunta regionale Vendola, infatti, aveva deciso di finanziare la costruzione di nuove sedi per i distretti sociosanitari in tutta la Puglia, per garantire il medesimo livello assistenziale su tutto il territorio regionale.
Ovviamente era necessaria la collaborazione dei comuni pugliesi interessati, che dovevano individuare all’interno dei centri urbani aree di proprietà pubblica su cui realizzare gli interventi.
Il programma ha avuto buon esito, con una sola eccezione, Martina Franca.
La maggioranza del Consiglio Comunale che regge, si fa per dire, il governo della nostra città non è stata in grado di individuare un’area adeguata nei tempi previsti dal piano ed ha perso l’ennesimo finanziamento.
Per quanto ci riguarda ribadiamo che la sede del distretto deve garantire la facile accessibilità alle strutture, ai servizi a tutti i cittadini, segnati dalla malattia e dalla disabilità e la sua localizzazione non può essere lontana dal centro urbano di Martina.
In questa situazione la decisione della ASL di Taranto di trovare comunque una struttura idonea ad accogliere i servizi sociosanitari è stata provvidenziale per impedire che un’intera comunità fosse condannata dal malgoverno cittadino a privarsi dei servizi e delle prestazioni indicati nei livelli essenziali di assistenza, previsti dal Sistema Sanitario Nazionale in vigore.
Grande, pertanto, è il nostro stupore di fronte ad una iniziativa, organizzata da un consigliere di maggioranza, che in Consiglio comunale si definisce di opposizione, ma non è il solo, avente come unico scopo la chiusura di una struttura assolutamente indispensabile per la comunità.
Le motivazioni addotte quale la mancanza del parcheggio o la realizzazione dei banconi del Cup ci sembrano molto pretestuose e facilmente recuperabili in termini propositivi, se si pensa alla utilità per la città della realizzazione del distretto sociosanitario; per l’agibilità dei locali, infine, si è espresso con autorizzazione l’UTC.
Sfidiamo il consigliere a trovare una struttura, pubblica o privata che sia, (supermercati, aperti anche di recente, servizi pubblici sparsi nei diversi e più impensati luoghi della città) nel centro urbano di Martina Franca, che sia dotata di parcheggio; la città, che ha rinunciato e rinuncia alla difesa degli standars urbanistici, che poi significano proprio parcheggi, verde, servizi collettivi ecc. urbanizzazioni primarie e secondarie avrebbe bisogno di un Piano di riqualificazione urbana, in grado di farsi carico dei bisogni dei cittadini.
Non abbiamo visto il Consigliere comunale in questione impegnarsi contro la chiusura della Casa di riposo comunale, così come non lo abbiamo visto in consiglio comunale adoperarsi per la ristrutturazione della Casa di riposo, impropriamente occupata da uffici comunali; non lo abbiamo visto vicino al Centro servizi per il tessile, per il quale si sono spesi circa 5 milioni di euro, mentre giace lì abbandonato alla mercé dei vandali, inutilizzato; non lo abbiamo visto vicino alle strutture individuate per la realizzazione di un laboratorio urbano che i giovani martinesi avrebbero potuto utilizzare all’interno del programma regionale “Bollenti spiriti”; non lo abbiamo visto impegnarsi per risanare il quartiere don Bosco, utilizzando i fondi della Regione per il risanamento delle periferie; non lo abbiamo visto nella battaglia contro le tasse illegittime sui rifiuti solidi urbani.
Insomma non lo abbiamo visto in nessun luogo deputato alla soluzione dei problemi e sono tanti, della città, come non lo vediamo impegnato in consiglio comunale a sollecitare l’approvazione del Piano sociale di zona, già in grave ritardo rispetto ai tempi definiti dalla Regione, strumento essenziale per programmare servizi e interventi a favore di cittadini bisognosi del sostegno della Pubblica Amministrazione o del Piano per il diritto allo studio.
Ma probabilmente di tutto ciò il Consigliere comunale nulla sa.
Voleva un attimo di gloria ed è riuscito ad averla, ma per favore giù le mani dal Distretto sociosanitario, per la cui realizzazione e difesa, le Organizzazioni sindacali sono disposte a parlare con tutti i cittadini, andando casa per casa e sollecitando le Istituzioni a un impegno a difendere le buone pratiche di gestione democratica dei servizi, contro l’astio, tutto politico e fazioso, di chi, inoperoso, si avventa contro chi fa sul serio.
CGIL MARTINA Isabella Massafra
CISL MARTINA Angelo Annese