Ben 73 milioni di euro. Questa la richiesta del Comune di Martina per il Piano Strategico di Area Vasta “Valle d’Itria”. Nessuno si aspettava tutto questo denaro, certo, ma probabilmente una maggiore attenzione vista l’assoluta importanza che questo territorio riveste da un punto di vista strategico. Denaro che andrà a finanziare piani di intervento presentati dalle amministrazioni comunali e che servirà alla realizzazione delle opere e infrastrutture utili allo sviluppo del territorio.
A Martina arriveranno poco meno di 5 milioni: un milione e 685 mila euro per interventi finalizzati al risparmio energetico nelle scuole elementari e medie; un milione 500 mila euro per la ri-funzionalizzazione del centro servizi per il tessile, e dell’area antistante, quale sede del distretto produttivo della moda; un milione per la realizzazione del parcheggio di viale Europa. Infine, 700 mila euro per lavori di completamento dell’ex convento di San Domenico. La cosa importante è, però, che i progetti dovranno essere tradotti in cantieri entro il 15 giugno, pena la perdita dei finanziamenti.
Secondo il sindaco Palazzo “l’ottenimento di 4 milioni 885 mila euro da parte del Comune di Martina Franca non è da interpretarsi come un fallimento di Martina Franca in seno alla pianificazione di area vasta perché in ambito regionale, a fronte di richieste complessive da 4 miliardi di euro, la Regione Puglia ha stanziato per le dieci pianificazioni di area vasta, 340 milioni di euro complessivi. Cioè, meno del 9 per cento. Il taglio è stato generalizzato da parte regionale e il trattamento riservato ai progetti di Martina Franca è analogo a quello per gli altri centri. Certamente – continua Palazzo – non è il caso di guardare in casa degli altri, ma di pensare alle pianificazioni proprie, comunque il taglio è stato generalizzato, ha riguardato un’intera regione, e non solo la nostra città. Chiaramente avremmo sperato in qualcosa, o molto, di più, ma Martina Franca non è l’emblema del fallimento per il piano strategico. Capitalizziamo quello che c’è – conclude – ossia la possibilità di un nuovo parcheggio e quella relativa al centro servizi, che derivano attualmente dal piano di area vasta”.
Ottavio Cristofaro