“No al ritorno di ogni forma di violenza, all’esasperazione della lotta politica. E’ necessario misurare le parole ovunque si parli, e tornare a un civile confronto fra le parti politiche”. E’ fermo l’appello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’indomani dell’aggressione ai danni di Silvio Berlusconi e nel pieno delle polemiche e dello scontro politico che ne stanno seguendo.
Il capo dello Stato, in un’intervista al Tg2, ribadisce quanto già affermato in passato, ovvero la necessità di abbassare i toni della politica. “Ho fatto quella dichiarazione – insiste Napolitano – nella convinzione che ci sia un’esasperazione pericolosa della polemica politica”, e che questa “vada fermata”. “Non è la prima volta che lo dico – ricorda il presidente – dobbiamo impedire “che rinascano forme di violenza, che l’italia in un passato non lontano ha già conosciuto e duramente pagato”. da questo nasce l’appello, rivolto “a tutti in nome di un’imparzialità che ho sempre rispettato e sono deciso a rispettare. In questo momento non ha senso che gli uni diano le colpe agli altri per il clima che si è creato”.
Già, non è la prima volta che il capo dello Stato punta il dito sui rischi di un clima politico fuori controllo. E anche oggi torna a parlare ribadendo lo stesso concetto: “Non si alimentino tensioni, si misurino le parole, dovunque si parli: nelle piazze, nei congressi di partito e in tv”, ciascuno faccia la sua parte restando nei limiti fissati dalla Costituzione”.
La Costituzione resta, nella parole del presidente, il riferimento primo. A dispetto di chi ne mette in discusione validità e attualità. Ed è proprio la Costituzione a stabilire che la legislatura dura 5
anni e, dunque, “non si alimentino tensioni nè da una parte cercando scorciatoie, nè dall’altra parte vedendo complotti anzichè riconoscere dissensi”.
Poi Napolitano torna all’aggressione di Berlusconi. Un gesto che deve “allarmare” tutti. “E quando dico tutti intendo tutti gli italiani che credono nella democrazia e hanno a cuore che venga garantita la pacifica convivenza civile” conclude il presidente. Che si rivolge direttamente ai cittadini: “Abbiate fiducia nella giustizia”.
Fonte: La Repubblica