È stato il fenomeno comunicativo dell’estate. Un appello gettato nella rete, quella virtuale di Facebook, il più famoso dei social network per la prima volta utilizzato per queste finalità. Il video messaggio giungeva da una ragazza della provincia brindisina e aveva lo scopo di recuperare lo scooter, che evidentemente le era stato sottratto. Un Phantom Malaguti arancione, rubato nel bel mezzo della scorsa stagione estiva e in lacrime la giovane ragazza si è rivolta al web.
In recente passato, in caso di smarrimento di cani, gatti, ma anche oggetti preziosi, ci si affidava a volantini o piccole affissioni sui muri. La potenzialità “mediatica” della Rete ha superato, evidentemente, tutto ciò. Così alcuni utenti hanno finito per burlarsi del candido appello, altri invece le hanno mostrato sentimenti diametralmente opposti e così è scoppiato il “caso-Gea”, che evidentemente ha poco a che fare con la società di procuratori della famiglia Moggi.
Un caso balzato agli onori della cronaca nazionale su numerose testate giornalistiche, probabilmente non è da escludere che potrebbe finire in qualche paragrafo di una qualche tesi di laurea. Immagini che hanno fatto sorridere, ispirando anche alcune parodie, ma in tanti hanno pensato anche alla spontaneità, semplicità e tenerezza della giovane. Gea era finita addirittura su “Ciao belli”, la trasmissione di Radio Dj e su Studio Aperto, il Tg di Italia 1.
La vera notizia del giorno è che Gea ha ritrovato il suo motorino. Pare sia stato trovato in aperta campagna da un contadino, ma non sappiamo in quali condizioni. Potenza della rete!
Ottavio Cristofaro