L’influenza A non fa aumentare solo i profitti delle multinazionali del farmaco ma anche quelli dei contadini e dei verdurai. Almeno in Cina, dove secondo il Financial Times è in atto una speculazione selvaggia sui prezzi dell’aglio, considerato dalla medicina tradizionale il rimedio principe contro l’influenza. Il prezzo della pianta medicamentosa – utilizzata nella medicina occidentale principalmente per combattere l’ipertensione arteriosa – è schizzato alle stelle in Cina, primo produttore mondiale, lievitando anche di 15 volte rispetto ai prezzi del marzo scorso, prima cioé della pandemia. Il quotidiano britannico scrive che la speculazione sull’aglio dipende in parte dalla forte riduzione del raccolto, perché negli ultimi anni i contadini cinesi hanno abbandonato la coltivazione a causa degli scarsi guadagni. Ma non esclude anche una “speculazione vecchia maniera” e ipotizza anche una regia della mafia del Dragone. Un analista ha spiegato al giornale come avviene la speculazione: “Servono un deposito, un mucchio di contanti e alcuni camion”, ha detto Jerry Lou, analista della Morgan Stanley per il mercato cinese. “La speculazione consiste nel rallentare quanto più possibile la produzione e poi fare offerte molto alte per far risalire i prezzi”. Il gioco a quel punto è fatto: “Solo spostando l’aglio da un deposito all’altro si fanno milioni”.
Fonte: ANSA