In Giunta dopo la rinuncia di Quero, arriva quella di Nicola Raguso
Prime reazioni alla nomina della nuova seconda Giunta tecnica, quinto esecutivo di questa amministrazione Palazzo in soli due anni e mezzo. Nella serata di ieri (proprio mentre vi stiamo scrivendo ndr), una riunione interna al PdL per verificare il da farsi. Potrebbe addirittura profilarsi la possibilità di dare il via a quella raccolta di firme finalizzata all’autoscioglimento, il tutto in virtù del fatto che il sindaco Palazzo risulta non essere più espressione di alcuna forza politica. Ricordiamo che dovrebbero già essere depositate (a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultima ora) ben 9 firme da parte delle opposizioni. Una sottoscrizione sulla quale non si può fare grosso affidamento, vista la volontà, più volte manifestata in Consiglio da buona parte di loro, di non andare a casa.
Intanto c’è da registrarsi una dura dichiarazione dell’Udc secondo cui la mancata discussione del Piano Casa rappresenta una grande prova di irresponsabilità nei confronti di una città che “non potrà utilizzare uno strumento legislativo previsto per aiutare ad uscire dalla crisi economica tutte le categorie interessate al settore dell’edilizia (tecnici, artigiani, commercianti, trasportatori e lavoratori in genere)”. In realtà, per quel che riguarda l’applicazione del Piano Casa, potrebbe non essere proprio così come riportato dagli esponenti dell’Udc, vista la possibilità di applicazione della normativa regionale, fermo restando che una discussione politica, all’interno delle sedi istituzionali appropriate, avrebbe potuto rappresentare un fattore positivo, se non altro sotto il profilo democratico. Secondo il coordinamento cittadino del partito di Casini “il Sindaco, rimasto solo e abbandonato, tenta la carta a sorpresa della Giunta tecnica, come fosse il curatore di un esperienza già fallita” – e continua dicendo di non avere – “nulla contro questa Giunta, né tantomeno contro le persone. Ci sembra nominata” – continua – “senza traguardare da parte del sindaco all’esito di una qualche iniziativa politica, né finalizzata a realizzare, nel frattempo, una qualche scelta programmatica per la quale è inverosimile credere che possa bastare la sola volontà del sindaco”.
Secondo l’Udc a questo punto risulta essere di fondamentale importanza verificare l’esistenza “della volontà dei partiti ad andare avanti” assieme alla “capacità personale del Sindaco di rappresentarne il punto di riferimento”. Questa scelta, si legge nella nota “può risultare un’ulteriore perdita di tempo e causa di aggravamento della situazione della città che soffre per la mancanza di un’amministrazione che lavori per affrontare i tanti problemi irrisolti”. E conclude dicendo che qualora non ci fossero prospettive di miglioramento sarebbe “meglio che il sindaco si rassegni e si dimetta subito mettendo fine a questo che sta diventano un tormentone”.
Intanto per quel che riguarda le nomine assessorili, oltre alla rinuncia del collega giornalista, già addetto stampa del Comune, Agostino Quero, per ragioni legate alla sua attività professionale, arriva anche il rifiuto di Nicola Raguso, anch’esso per motivazioni legate alla sua attività lavorativa.
Per quello che riguarda le altre nomine, dovrebbero essere tutte confermate.
Ottavio Cristofaro