Sarà inaugurata il prossimo Giovedì 19 novembre (2009), ore 19.00, nella Sede del Laboratorio BURANO, Viale Matteotti, 51 GROTTAGLIE – Taranto la Mostra Nazionale sulla Cultura degli Italo – Albanesi nel Regno di Napoli. Il titolo recita: “Arbereshe. Cultura e civiltà di un popolo. Ovvero appunti di viaggio”. È curata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il coordinamento scientifico del dott. Pierfranco Bruni.
A presentare la mostra saranno l’On. Giuseppe Tarantino, Presidente del Consiglio Comunale di San Marzano (comunità Italo – Albanese dell’Arberia Ionica) e Micol Bruni, Ricercatrice e Cultore della materia in Storia del Diritto Italiano dell’Uniba. L’introduzione è affidata a Roberto Burano, Vice presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”.
Un evento di portata nazionale, rientra nelle attività di “Ottobre piovono libri” del MiBAC, che ha impegnato anni di ricerca e di studi con approfondimenti su le comunità attualmente di lingua Italo – Albanese ma anche di paesi che hanno perso la lingua oltre che il rito.
“La mostra, sottolinea Pierfranco Bruni, è un percorso costituito da pannelli che raccontano, in sintesi, la storia, la letteratura, l’arte, la musica e la tradizione degli Arbereshe, ovvero Italo – Albanesi in Italia. Infatti delinea, in un racconto pannellare, un itinerario attraverso i codici della storia (grazie anche a tasselli sui personaggi importanti che hanno caratterizzato il mondo italo – albanese) e quelli della tradizione in un articolato disegno che attraversa la civiltà di un popolo.
“Storia, Tradizione, Arte, Letteratura e Musica, argomenta così Pierfranco Bruni, sono le sezioni che verranno raccontate dalla mostra. La Mostra rientra in un Progetto che riguarda la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, letterario delle Minoranze etnico – linguistiche in Italia, al quale lavora il Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali”.
“Un Progetto, coordinato dal dott. Pierfranco Bruni, Archeologo – Direttore dello stesso Ministero, che punta, dichiara Roberto Burano, a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale di comunità che hanno una ricchezza non solo sul piano linguistico ma anche storico. Un Progetto che si è avvalso di una ricerca che ha stabilito un dialogo tra cultura e appartenenza, tra linguaggi e territorio., tra realtà geografiche e modelli culturali proveniente dalle identità dei Balcani”.
“Gli Italo – Albanesi, evidenzia ancora Roberto Burano, sono presenti in sette Regioni dell’Italia e sono estesi in dodici Province. Il percorso che si è voluto tracciare attraverso i luoghi, la memoria, i segni, le voci è un attraversare la cultura Arbereshe grazie ad alcuni aspetti che vengono raggruppati in sezioni. Un itinerario piuttosto didattico che cerca di porre all’attenzione la realtà geografica, la storia, l’arte, la letteratura, l’antropologia, la musica di una civiltà che costituisce, tuttora, un raccordo tra Oriente ed Occidente”.
Nel corso della serata sarà presentata la ricerca: “La Puglia Arbereshe, Grecanica e Franco Provenzale” con saggio introduttivo di Maurizio Fallace, Direttore Generale del MiBAC e con postfazione di Ruggero Martines, Direttore Regionale della Puglia del MiBAC.
“Sono stati realizzati, sottolinea Pierfranco Bruni, dei tracciati ad incastro. Per questo si trovano, come in una griglia di un mosaico, scrittori, paesi, luoghi, elementi artistici e letterari. Uno sviluppo a rete della ricerca perché l’obiettivo, in fondo, era quello di insistere sul tema dell’identità in una dimensione eterogenea e vasta come proposta problematica”.
“Il filo, cesella ancora Pierfranco Bruni, che unisce è quello del patrimonio culturale dell’etnia italo – albanese. Un filo che lega i vari punti nella riflessione che questa civiltà è un bene culturale che va chiaramente tutelato e conservato ma anche valorizzato e partecipato nelle sue varie componenti. Dalla storia ai luoghi, dalla letteratura alle biblioteche, dalle riviste al rapporto tra le diverse culture. Un penetrare, di volta in volta, realtà che alla fine si amalgamano da sole. Ciò che maggiormente si è cercato di fare è stato quello di proporre delle tesi non perdendo di vista mai il legame con la storia, la realtà, i documenti”.
La mostra resterà aperta sino al mese di gennaio 2010.