Lo spettro dello scioglimento iniziava a diventare più che mai concreto, ma ora tutto viene rimesso in discussione. Il sindaco ha deciso ieri sera di azzerare le deleghe degli assessori. La notifica è stata immediata ai sette componenti della giunta e ai capigruppo, i quali hanno preso atto della decisione di Palazzo. In una nota dell’ufficio stampa del sindaco si legge che questa decisione “è conseguenza di quanto dichiarato anche nei giorni scorsi dal sindaco in relazione alle prospettive di prosecuzione del mandato per il rilancio qualitativo dell’azione amministrativa, necessità espressa peraltro nelle settimane scorse anche dall’Udc, proprio in risposta all’apertura di Palazzo”. Un grande segnale nei confronti dello stesso partito di Casini. Palazzo le prova tutte e mette in discussione tutto se stesso e soprattutto i suoi diretti collaboratori di Giunta. Parlare di rilancio qualitativo il giorno prima della decisiva seduta di domenica potrebbe avere diverse chiavi di lettura, che lasciamo ai nostri lettori. Il prossimo Consiglio sarà davvero decisivo. Dopo il “no grazie” dell’Udc nell’ultimo Consiglio all’invito di Palazzo, arriva l’apertura del sindaco che rimescola le carte in gioco e rilancia. Ora i presupposti per un accordo potrebbero esserci. Bisognerà capire cosa accadrà nel corso della seduta convocata d’urgenza per domenica mattina alle ore 9.30, in cui si dovranno votare necessariamente gli equilibri di bilancio, in caso contrario bisognerà preparare le valige e tornare tutti a casa. La situazione Montanaro dovrebbe essere definitivamente risolta, almeno stando a quanto attestato nel carteggio consegnato nel corso della seduta dello scorso giovedì. Il sindaco qualche giorno fa ha inviato una nota agli uffici comunali chiedendo l’esplicitazione dell’esistenza di cause di ineleggibilità da parte di Vincenzo Montanaro, consigliere subentrante a Semeraro, nel frattempo entrato in giunta. Secca la risposta in cui si dice testualmente che: “la legge sulla privacy non consente di corrispondere alla richiesta”. Nel frattempo arriva la dichiarazione di Montanaro che sostiene “di non avere liti pendenti con il Comune che lo rendono incompatibile all’assunzione della carica di Consigliere Comunale”. Tanti gli indizi che lasciano pensare ad uno scioglimento anticipato. In uguale misura, invece, quelli che fanno pensare il contrario, visto che molti consiglieri hanno manifestato più volte la volontà di voler dare prosecuzione a questa esperienza amministrativa, ognuno per ragioni differenti e soprattutto indipendentemente dalla loro appartenenza politica. Unire le elezioni regionali di marzo alle amministrative potrebbe convenire un po’ a tutti. In tale direzione le parole del Ministro Maroni, che preannunciano un decreto legge che possa derogare la normativa e dare il via libera all’election day che accorperebbe a Marzo in un solo colpo le elezioni regionali e le amministrative. Quale sarà la nuova stampella dell’anatra zoppa?
Ottavio Cristofaro