Ferie e vacanze finite da un pezzo, si ritorna alla vita tradizionale di ogni giorno. Un’estate volata via, con tanti avvenimenti accaduti e che di seguito riassumiamo brevemente. Iniziamo dalla politica martinese, dalla quale ci eravamo lasciati con il nulla e con il nulla riprendiamo. Nessun avvenimento importante, se non qualche giorno fa, la nomina del nuovo assessore alla cultura e pubblica istruzione, Pino Semeraro. Una nomina che lascerebbe pensare all’apertura di nuovi scenari, ancora poco chiari e da definire. In tema di nomine, la poltrona di vice-sindaco è stata occupata da Tonino Fumarola, veterano dei Servizi Sociali, e già secondo cittadino nella passata amministrazione Conserva. Resta, invece, vacante il posto del presidente del Consiglio, dopo la sfiducia all’allora presidente, Michele Marraffa, così come restano da assegnare gli incarichi al nuovo Collegio dei revisori dei conti. Ma è stata anche l’estate della delusione per la mancata partecipazione di una rappresentanza cittadina al Consiglio provinciale, un evento storico che mette in evidenza la portata di questa crisi politica, che la città sta attraversando ormai da anni. Una storia che secondo i più maligni potrebbe già ripetersi alle prossime elezioni regionali. La costruzione di una nuova maggioranza, che possa dare forza al sindaco Palazzo è ancora lontana, ma intanto questa è stata l’estate della rotatoria di Via Locorotondo. Ha caratterizzato il dibattito per settimane, abbassando (di molto) il livello del dialogo tra le parti, con accuse, spesso fondate sul nulla, dalle diverse parti. Inaugurata come la grande opera infrastrutturale, manco fosse il ponte sullo stretto, altro non è che un intervento di normale routine, nonostante abbia visto un rifacimento totale dell’ingresso Nord alla città. Un intervento resosi doveroso, visto lo stato in cui versava quel tratto, nonostante quella rotatoria fosse stata realizzata soltanto pochi anni prima. Ma è stata anche l’estate che ha visto l’abbattimento del “muro della discordia” di Via Trento. Una vicenda da qualche settimana caduta nel dimenticatoio mediatico, ma che si prevede potrebbe tornare a far parlare di sé nei prossimi mesi, mettendo nuovamente in discussione quanto fatto fino ad ora, e mostrando alla città i propri errori, frutto di anni di mancato interessamento da parte degli amministratori pubblici. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare la questione che ha interessato l’installazione della nuova statua di San Pio. È stata, come sempre, l’estate del Festival della Valle d’Itria, che quest’anno ha regalato un cartellone molto ricco, senza dimenticare l’ormai tradizionale appuntamento con il Festival del Cabaret e con il neonato Festival dei Sensi, che si impegnano migliorare la nostra vocazione in “Martina città dei festival”, al plurale. Ma per un Festival che entra ce n’è un altro che è andato via. La promessa era quella di riportare il Festival internazionale degli artisti di strada, oggi Festival dei 5 continenti “la Ghironda” nella sua città natale. Una storia finita malissimo, con la figuraccia del mancato svolgimento e la delusione di alcuni commercianti. Il prossimo anno potrebbe andare meglio, ma il condizionale resta doveroso. Un addio, ormai definitivo, invece per l’altra manifestazione che fino a pochi anni fa caratterizzava l’estate martinese. Stiamo parlando de “la Girandola”, che quest’anno ha spostato la sua sede di svolgimento nel centro storico di Manduria.
È stata, però, l’estate dello sport, prima con il ripescaggio del basket nella serie B dilettanti, nonostante la sconfitta in finale, che ha visto la promozione di entrambe le due finaliste Bisceglie e Martina, poi con il calcio con il ripescaggio della Gioventù Martina promossa al campionato di Promozione. Da qui la nascita del nuovo progetto, con la promessa di riportare la nuova società AS Martina Franca nel calcio che conta, e ridare alla città quello slancio propositivo che passa anche attraverso lo sport. Rimanendo in questo tema, è stata l’estate dell’addio della pallavolo di serie A, con il ritorno a Taranto della Prisma volley, a noi però resta la società tutta martinese della Pallavolo Martina.
Ma questa verrà anche ricordata come l’estate che accompagnerà Martina al suo settimo secolo di storia. Il 12 agosto 2010, Martina Franca celebrerà i suoi sette secoli di storia e la sua fondazione, cioè il riconoscimento istituzionale del “Casalis Francae Martinae” da parte del principe di Taranto Filippo I d’Angiò (1294 – 1331). Per tale occasione Franco Marangi, presidente della Confcommercio di Martina Franca, e Riccardo Ippolito, presidente di Umanesimo della Pietra, gruppo che da anni studia il territorio pugliese e ne valorizza storia e tradizioni, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere una serie di iniziative che si protrarranno per un intero anno: dal 12 agosto 2010 al 12 agosto 2011. Si tratta di eventi culturali, convegni, pubblicazioni. Il programma verrà illustrato nel dettaglio nelle prossime settimane. Il presidente della Confcommercio di Martina Franca, Franco Marangi, vede nel settecentenario “la possibilità di poter parlare di Martina Franca e delle sue notevoli potenzialità inespresse. Confcommercio – dice ancora Franco Marangi – favorirà la celebrazione del settimo centenario di Martina, il cui progetto sarà presentato pubblicamente alla città, per favorire un responsabile coinvolgimento delle diverse componenti comunitarie”.
L’impegno di Confcommercio e di Umanesimo della Pietra, sottolinea Marangi, punta a mettere in rilievo “la notevole valenza socio-economico-culturale del settecentenario della fondazione di Martina con tre obiettivi: ribadire l’identità culturale comunitaria, determinatasi per settecento anni in ossequio ai primitivi valori di laboriosità, di religiosità e di solidarismo; potenziare l’attuale vocazione dominante, produttiva e turistico-culturale della città, impressagli nell’ultimo quarantennio da operatori tenaci; lanciare un messaggio alle nuove generazioni, affinchè si facciano promotrici di iniziative consimili fino al 2059, anno in cui ricorrerà il settecentenario del processo conclusivo di formazione del centro demico di Martina con l’assegnazione dell’odierno territorio comunale”. Secondo alcuni questa estate potrebbe essere l’ultima di Franco Palazzo sulla poltrona di primo cittadino. Una storia vecchia, che si è iniziata a raccontare già pochi mesi dopo il suo insediamento, ma mai avvenuta. Certo è che non si farebbe bella figura guardando ad una gestione commissariale proprio in quest’anno così importante per la nostra città, ma questa è un’altra storia.
Ottavio Cristofaro