Oggi il “GazzettaDay”, il giorno dei lettori: una battaglia per la libertà di stampa – Lo Stradone

Oggi il “GazzettaDay”, il giorno dei lettori: una battaglia per la libertà di stampa

In Puglia e Basilicata si svolge oggi il “GazzettaDay”, il giorno dei lettori, a sostegno de “La Gazzetta Del Mezzogiorno”, il quotidiano interregionale fondato 130 anni fa e ora al centro di una grave crisi. Attraverso un appello lanciato giorni fa dal cdr, è stato chiesto per oggi di prenotare ed acquistare una copia in più del giornale.

Una campagna che ha avuto consenso visto che sono arrivate richieste per oltre 15mila copie supplementari in più rispetto a quelle normalmente diffuse di media dal quotidiano. A fare le richieste, oltre a tanti lettori, anche istituzioni locali, con diversi Comuni, Camera di Commercio di Bari, Aeroporti di Puglia, Confindustria Bari-Bat, Confindustria Taranto, Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico.

Molte anche le dichiarazioni di sostegno al giornale (dalla politica al sindacato), comprese quelle arrivate dal mondo dello spettacolo: Albano, Emma Marrone, Diodato, Checco Zalone, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Nando Popu dei Sud Sound System. E oggi il direttore della “Gazzetta”, Giuseppe De Tomaso, firma in prima un articolo di ringraziamento ai lettori.

Si muovono nel frattempo le istituzioni per salvare la “Gazzetta”. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, insieme all’assessore allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, e al responsabile della task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli, ha incontrato le parti. Attualmente, nell’ambito di un procedimento antimafia che coinvolge l’editore Mario Ciancio Sanfilippo di Catania, la magistratura della città etnea ha sequestrato le quote azionarie della “Gazzetta” (stessa sorte anche per “La Sicilia” di Catania, editato sempre da Ciancio Sanfilippo) e ha affidato il quotidiano a due commissari giudiziari. Questi, a fronte di debiti pregressi, hanno prospettato al personale della “Gazzetta” un taglio delle retribuzioni del 50% e intanto hanno corrisposto solo il 40% dello stipendio di questo mese e non hanno pagato la tredicesima. L’annunciata misura dei tagli è contestata dal cdr, dalla rsu del personale poligrafico e amministrativo, dall’Assostampa e dalla Fnsi (“così il giornale muore” osservano) che manifestano disponibilità al contenimento dei costi ma chiedono anche un piano di salvataggio e rilancio dello storico quotidiano. Che è anche l’obiettivo sul quale adesso vuole lavorare il governatore Emiliano, che ha aggiornato il confronto in Regione al 22 gennaio.