La città e la squadra di calcio: un nuovo rapporto può avere inizio – Lo Stradone

La città e la squadra di calcio: un nuovo rapporto può avere inizio

“Ci troviamo di fronte ad uno scatto d’orgoglio. Un atto d’amore di chi non si rassegnava a vedere il calcio morire un’altra volta”. Così il sindaco Franco Ancona a margine della conferenza stampa congiunta di inizio stagione.

“Negli ultimi mesi – ha detto – ho avvertito questa volontà di non mollare da parte di queste persone, e questo è fondamentale. Ma ho avvertito anche un’altra cosa negli ultimi tempi: il calcio sta cambiando, ovviamente non solo a Martina. Oggi non ci può essere più un solo imprenditore a sostenere una squadra, ma dobbiamo diventare tutti sponsor. Cittadini, tifosi e imprenditori devono sentirsi tutti parte di un successo, dentro e fuori dal campo. Ognuno secondo le proprie possibilità ovviamente. L’iscrizione non è un traguardo, ma l’inizio di una sfida. Vincere questa sfida dipende da tutti. Questa conferenza stampa ha il significato dell’appello alla città: tutti devono fare la loro parte. Più è sociale la condivisione del progetto, più questa società sarà libera di pensare solo alla parte calcistica. Dal primo momento ho detto loro: se deciderete di iscrivervi, io sarò sempre dalla parte vostra”.

Il nuovo rapporto di collaborazione tra Amministrazione e società andrà oltre il terreno di gioco e vedrà il calcio farsi veicolo di aggregazione sociale e di solidarietà. A spiegarlo è l’Assessore allo sport e ai servizi sociali Tiziana Schiavone:

“Il nostro progetto mira ad aggregare la città, per questo riguarda anche il calcio: uno sport che unisce, e non che divide. Lo sport è fondamentale per aggregare, unire e insegnare. Anche per questo mi piace il “progetto giovane” di cui ha parlato il presidente. Attraverso il calcio, i calciatori e tutti coloro che ne fanno parte, vogliamo lanciare dei progetti nelle scuole, per insegnare ad avere cura della città, in particolar modo del Centro Storico, devastato dalle scritte. Ma attraverso il calcio vogliamo lanciare anche progetti che raggiungano gli anziani e i disabili, attraverso il volontariato. La città del futuro non può prescindere dalla coesione sociale: insieme possiamo dare un futuro ai nostri giovani”.