Il ritorno del quadro nella chiesa del Monte Purgatorio – Lo Stradone

Il ritorno del quadro nella chiesa del Monte Purgatorio

Il quadro della Madonna delle grazie è tornato nella chiesa del Monte purgatorio. Si tratta di una meravigliosa opera di Giovanni Stefano Caramia, raffigurante la vergine Maria, san Michele e le anime sante del purgatorio che questa sera risplenderà di nuova vita grazie a un service del Rotary club di Martina Franca che ha commissionato le attività di restauro a Maria Di Capua, per merito di un rapporto di collaborazione e di attenzione ai beni culturali avviato tra la Congrega dei preti, il Villaggio di Sant’Agostino e appunto il Rotary club martinese. Ideatore e curatore del progetto di restauro è stato il critico d’arte Francesco Giuliani, segretario del sodalizio rotariano. Si tratta di una delle tre più famose opere del Caramia, artista originalissimo per la complessità simbolica e per la forza espressiva della sua visionaria pittura religiosa. Oltre alla vergine Maria, commissionata dalla Congrega del Santissimo Sacramento per la Chiesa del Monte Purgatorio, è del Caramia un secondo dipinto presente nella chiesa del Carmine di Martina Franca e una terza opera, raffigurante i miracoli di san Cataldo, presente nella cattedrale di san Cataldo a Taranto.

Quello in questione è un dipinto della seconda metà del ‘600 inizialmente alloggiato al piano superiore della chiesa del Monte, ovvero nell’oratorio, e solo successivamente trasferito nella chiesa al piano terra. Nella parte bassa del dipinto, oltre alla firma dell’autore, è presente il sigillo della Congrega dei preti che ne aveva commissionato il quadro. A Giovanni Stefano Caramia, nonostante non sia presente la sua firma, è attribuito, secondo gli studi dello storico dell’arte Francesco Semeraro, anche il dipinto del plafond ligneo presente nella controsoffittatura del piano superiore della chiesa del Monte e che rappresenta un unicum in città, come evidenziato nel corso di una conferenza dal direttore del gruppo Umanesimo della pietra, Nico Blasi.


Nel dipinto in questione tornato a nuova vita sono presenti la vergine Maria, San Michele e le anime sante con la Madonna delle grazie che libera le anime del purgatorio e le incorona, facendole rivestire con un manto di salvezza. Tra le anime purganti sono presenti delle figure regali, una nobildonna e persino un chierico, quasi come a mettere in evidenza che non ci sono alcune distinzioni di ceto sociale, mentre in prossimità di san Michele si intravede il paradiso come descritto nelle scene dell’Apocalisse di San Giovanni.

o.cri.