Gestione in acuto dei traumi dei tessuti molli – Lo Stradone

Gestione in acuto dei traumi dei tessuti molli

Nella società odierna, una larga porzione della popolazione effettua attività fisica periodica. L’attività fisica ad alta intensità oppure per lunghi periodi di esercizio con una cattiva postura, può provocare problemi ai tessuti molli, come traumi e infiammazioni a muscoli, legamenti e tendini [1,2]. Questi decrementano la funzione dei tessuti molli e causano dolore, inducendo un impatto negativo sulle condizioni ottimali dell’individuo.

La riabilitazione dopo gli infortuni sportivi è importante

La riabilitazione dopo gli infortuni sportivi è dunque importante, proponendosi di direzionare ed aiutare il processo di recupero. Vari interventi sono possibili, tra cui le onde d’urto, la laserterapia, l’elettroterapia, le infiltrazioni e la crioterapia [3-8]. Tuttavia, il protocollo PRICE (Protection Rest Ice Compression Elevation) o meglio POLICE (Protection Optimal Loading Ice Compression Elevation), sostituito dalle recenti evidenze, rimane il metodo più immediato per gestire le problematiche in questione nei primi 3-7 giorni dal trauma. Il tessuto danneggiato deve essere protetto da un carico eccessivo che potrebbe rallentare il decorso di guarigione. Il riposo è necessario per ridurre la richiesta metabolica sul sito compromesso e per prevenire l’incremento dell’ematoma ed il gonfiore. La crioterapia (applicazione del ghiaccio ad uso terapeutico) è una comune modalità di trattamento utilizzata in queste problematiche. È molto diffusa, ma il preciso meccanismo fisiologico con il quale agisce non è del tutto chiaro. In più, il razionale per il suo uso nei differenti stadi del recupero, è parzialmente diverso. Nella fase acuta a seguito del trauma, il ghiaccio sembra possa servire per la riduzione della formazione dell’edema, inducendo vasocostrizione, e per ridurre i danni secondari alla carenza di ossigeno abbassando la richiesta metabolica del tessuto danneggiato [9,10].

Il raffreddamento cutaneo, inoltre, sembra avere un effetto analgesico, inibendo la velocità di conduzione nervosa [11,12]. L’ applicazione di ghiaccio per brevi periodi si inizia ad utilizzare anche nella fase sub-acuta per produrre simili effetti analgesici in modo da facilitare ed effettuare precocemente esercizi terapeutici più efficaci per il recupero dei traumi muscolari [13,14]. L’ uso combinato di ghiaccio ed esercizio terapeutico è stato denominato criocinetica [15]. La recente evidenza scientifica suggerisce che il ghiaccio in combinazione con l’esercizio terapeutico induce un’efficacia maggiore sul recupero di vari traumi dei tessuti molli, rispetto alla sola applicazione del ghiaccio [16]. La compressione, inoltre, limita la diffusione dell’edema per lo stravaso dei fluidi dai vasi danneggiati. In questo modo, controllando il diffondersi dell’essudato infiammatorio, potrebbe essere possibile ridurre la formazione di una cicatrice tissutale non funzionale ed assistere l’omeostasi dei fluidi interstiziali. L’elevazione dell’area colpita riduce la pressione locale ed il sanguinamento, promuove il drenaggio dell’essudato infiammatorio attraverso il sistema linfatico e riduce l’edema e le sue possibili complicanze [17]. Recentemente si suggerisce il carico ottimale rispetto al riposo, introducendo gradualmente un controllato stress meccanico che favorisce il recupero delle capacità atletiche [18]. In addizione a questa immediata gestione, potrebbe essere opportuno assumere farmaci anti-infiammatori non steroidei per le prime 48-72 ore; un’assunzione per un periodo maggiore potrebbe essere dannosa per il processo di guarigione. Farmaci glucocorticosteroidi dovrebbero essere evitati nelle contusioni dei tessuti molli, in particolare muscolari [19]. Rimane ad ogni modo necessario l’intervento di una figura professionale del settore in modo da valutare l’eventuale necessità di effettuare esami strumentali (imaging), di capire il meccanismo d’ azione del trauma (diretto o indiretto, danno strutturale o non strutturale) e gestire l’intervento conservativo o, in alcuni casi, chirurgico [20].


Studio di fisioterapia di Antonio Pulito

Via Rocco Goffredo 22

Martina Franca 74015 (TA)

antoniopulito.fisioterapista@gmail.com


Referenze

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