BuSmart. Boccia (FI): “A chi serve concretamente il servizio?” – Lo Stradone

BuSmart. Boccia (FI): “A chi serve concretamente il servizio?”

Di seguito nota stampa di Guglielmo Boccia, Responsabile degli Enti Locali di Forza Italia a Martina Franca, in merito alla nuova linea di trasporto pubblico BuSmart.

L’Amministrazione comunale punta a rendere Martina Franca sempre più sostenibile per quel che riguarda la mobilità e le intenzioni sono sicuramente lodevoli, ma è difficile cogliere l’effettiva utilità della nuova linea di trasporto pubblico BuSmart, se si bypassano attività fondamentali e di conseguenza propedeutiche al pieno raggiungimento di una mobilità sostenibile e allo stesso tempo utile per i cittadini.

La nuova linea di trasporto pubblico che è stata definita “veloce e intelligente” collegherà cinque fermate che obiettivamente non sono così distanti fra di loro e si raggiungono facilmente a piedi. Perciò non mettiamo in dubbio che sarà effettivamente veloce, ma a quanti potrà servire concretamente? Ancor prima di collegare i punti nevralgici del centro in un tour turistico allegro e “smart” c’è bisogno di potenziare i collegamenti delle periferie con il cuore pulsante della città, pensando alle persone che vivono nell’agro per le quali le corse sono poche, lente e spesso incerte.

Inoltre c’è un serissimo problema per gli universitari costretti a circa tre ore di viaggio per raggiungere l’Università di Bari, con cambi e interruzioni che non rendono facile la loro vita, sopratutto se pendolari. I lavori delle Ferrovie Sud Est, pur puntando a un miglioramento dei servizi, comportano inevitabilmente un disagio non circoscritto a pochi mesi, ma che si protenderà per un lasso di tempo rilevante, gravando su studenti e lavoratori che puntualmente si spostano verso le città del capoluogo barese. Potenziare i collegamenti in questa direzione – con accordi e soluzioni che colleghino Martina Franca con le stazioni nevralgiche dalle quali si diramano tutte le corse regionali veloci – risolverebbe un problema per numerose persone.

Probabilmente solo dopo aver risolto alcune difficoltà concrete, potremo parlare di “sostenibilità” in tutti i sensi e per tutti.