Luigi Pirandello (forse) conosceva la politica martinese – Lo Stradone

Luigi Pirandello (forse) conosceva la politica martinese

Uno, nessuno e centomila sono le parole chiave di questo momento storico

Uno, nessuno e centomila. Era questo il titolo di uno dei romanzi più significativi scritti da Luigi Pirandello e che oggi noi prendiamo in prestito per descrivere, in tre parole, quello che succede nella nostra Martina, in cui uno, nessuno e centomila sono le parole chiave per comprendere questo importante momento storico. Uno, al massimo due, sono i consiglieri che potrebbero entrare a far parte della nuova amministrazione provinciale. Si tratta di Michele Muschio Schiavone candidato con la lista Alleanza di Centro e Pino Pulito candidato con gli arancioni de La Puglia prima di tutto entrambi già consiglieri comunali in questa amministrazione. La speranza di portare almeno una piccola rappresentanza martinese in amministrazione provinciale, passa soltanto da questi due, se si considera che sia Tonino Fumarola che Michele Marraffa, potrebbero entrare solo come riserve nel corso dei tradizionali “giochi assessorili”. Tutto ciò potrebbe accadere, il condizionale è d’obbligo, solo in caso di vittoria del centrodestra di Domenico Rana. In caso di vittoria del centrosinistra guidato dal presidente uscente Gianni Florido, invece, è quasi certo che Martina non avrà rappresentanti in amministrazione. Il presidente Florido negli ultimi giorni pare essere più agguerrito che mai, dopo le ultime alleanze con le aree centriste e forte delle contraddizioni della lista At6 alleata con Rana, la quale potrebbe rappresentare, per quest’ultimo, un’arma a doppio taglio. Ma queste sono solo parole. Tornando a Pirandello, nessuno, è la parola che esprime il dato quantitativo di consiglieri martinesi venuti fuori immediatamente dal primo turno, cosa che a Martina non era mai successa. Centomila, invece, sono gli errori di strategia degli amministratori, o meglio dei vertici dei partiti che decidono come, dove, quando e soprattutto chi candidare. Da una parte un Partito Democratico che ha portato avanti una campagna elettorale con pochissime risorse, ma soprattutto senza candidati, visto che si è preferito candidare Vito Pasculli sia nel primo che nel secondo collegio, una cosa mai vista per quella che dovrebbe definirsi la prima forza politica di opposizione, il secondo partito nazionale. Al centro, Pasquale Lasorsa (Io Sud) e Paolo D’Arcangelo (Udc) che, pur ottenendo un discreto risultato, si sono disturbati a vicenda. Il guaio più grande però è stato combinato proprio dall’area di centrodestra che ha scelto di schierare ben cinque big (intesi per numero di voti ndr) della politica locale. Il Pdl ha presentato l’ex sindaco Leonardo Conserva e l’attuale assessore ai servizi sociali Tonino Fumarola, La Puglia prima di tutto era in gioco con l’ex presidente del Consiglio Comunale Michele Marraffa e l’attuale vice-presidente (ora presidente) del Consiglio Comunale Pino Pulito, e Michele Muschio Schiavone candidato nei tre collegi della lista Alleanza di Centro, anch’esso passato in qualche modo da quella poltrona di presidente del consiglio. Come già detto, soltanto questi ultimi due potrebbero uscire vincenti al secondo turno, ma solo in caso di vittoria di Rana, perché in caso di vittoria di Florido, nessuno dovrebbe andare a sedere sui banchi consiliari provinciali. Secondo molti questa sconfitta per l’intera città di Martina potrebbe servire da lezione, ricordiamo che l’eccessiva frammentazione costò cara al centrosinistra alle ultime elezioni comunali, mentre ora la stessa sorte potrebbe toccare al centrodestra. Ma la cosa più strana è l’eccessiva soddisfazione di ogni candidato per l’esito di questa tornata elettorale dal punto di vista personale. Nessun eletto, ma tutti soddisfatti, forse è il caso che qualcuno dica le cose come stanno e che soprattutto si mettano le soddisfazioni della città prima di quelle personali.

Ottavio Cristofaro