“Ho dormito in Villa Garibaldi”. Storia della Martina sommersa – Lo Stradone

“Ho dormito in Villa Garibaldi”. Storia della Martina sommersa

MARTINA FRANCA – «Chiedo solo un alloggio dove dormire, lavarmi e cambiarmi. Sto attraversando un momento molto difficile: non sto lavorando, mi arrangio, vivo alla giornata». C.P., un uomo di quasi 45 anni (li compirà a giugno), racconta la sua storia, una storia amara e, purtroppo, molto comune. Una storia che ricorda a tutti il difficile momento che la città della Valle d’Itria e tutto il Paese stanno attraversando sotto il profilo occupazionale ed economico. Con la crisi che sta erodendo anche le realtà più solide e la gente che non riesce più ad arrivare alla fine del mese.
A farne le spese, come al solito, sono le fasce più deboli, che non riescono più nemmeno a sopportare i costi dell’affitto di un piccolo appartamento. «Ho dormito nella villa comunale per ben tre notti – afferma C.P. -, non sapevo dove andare. Ma la temperatura è scesa: durante l’inverno è dura trascorrere la notte all’aria aperta. Adesso divido con un amico una casa minuscola nel Centro storico (saranno appena 30 metri quadrati), ma si tratta di una sistemazione provvisoria. Non potrò restare lì a lungo. Dopo Natale dovrò lasciarla. A gennaio che faccio, dove vado?».
C’è una Martina che piange, che soffre e lotta tra mille difficoltà. Una Martina che pochi conoscono o ignorano. Una Martina povera che per non soccombere deve ottenere al più presto risposte. Una città che quotidianamente, da sola, deve fare i conti con una realtà difficile. «Il problema principale è l’alloggio – dice C.P.-. Il cibo, almeno per il momento, riesco a procurarmelo. Ma se continua così… Al di là di tutto, sotto il profilo psicologico è terribile vivere nell’incertezza. Come ho detto, sono stato costretto a dormire in Villa Garibaldi. Non riesco più a sostenere questa situazione. Un buco dove riposare, fare una doccia e posare le mie poche cose: chiedo solo questo. Mi sono sempre comportato bene e non mi piace stare senza far niente dalla mattina alla sera. Non è bello e non l’ho mai fatto. Non pretendo la luna; desidero solo un posticino dove stare, dove fermarmi. Un tetto sulla testa. Non credo di pretendere troppo». C.P. sostiene di essersi recato a Palazzo Ducale e di aver parlato con il sindaco di Martina, Franco Palazzo. «Sono andato da lui e gli ho chiesto se il Comune poteva intervenire e trovarmi una sistemazione: il primo cittadino mi ha risposto che non c’erano alloggi comunali disponibili. Ecco, vi chiedo di darmi una mano. Perché sino a questo momento nessuno lo ha fatto. Così – ripeto- non posso più andare avanti. Sono stanco: per favore aiutatemi. Non ho mai fatto del male a nessuno e mi sono sempre dato da fare, ma adesso che sono senza lavoro non riesco ad andare avanti. Non so come fare».
Il racconto prosegue e dimostra che anche a Martina la gente soffre. Spesso in silenzio. «Tutti possono attraversare momenti di difficoltà; può accadere a chiunque. Per me è la prima volta e vi garantisco che non è semplice vivere così. Certo, mi adatto a tutto, ma quando determinate certezze vengono meno è complicato. I soldi non bastano mai: devo mangiare e vestirmi e quando sei disoccupato pagare l’affitto diventa un problema serio, considerati anche i prezzi di Martina».

Francesco Santoro
Fonte: Corriere del giorno